RC professionale, Lorenzin: equilibrio fra esigenze cittadino e medico

"Ci costa 18 miliardi all'anno che sono dovuti ad un eccesso di prescrizione causato dalla paura del medico di sbagliare e di incorrere nel reato di colpa medica".

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dichiarato ieri sera a Zapping 2.0 su Radio 1 che "ciò contribuisce ad un aumento delle polizze assicurative. La questione è delicata e c'è un tavolo aperto anche con le aziende assicuratrici. Si tratta di trovare un compromesso tra le esigenze del cittadino di veder sanzionato e risarcito un eventuale danno e quelle dei professionisti che hanno bisogno di essere tutelati in modo da poter svolgere il loro delicatissimo lavoro in tranquillità". La dichiarazione è stata ripresa da Quotidiano Sanità.

Il tempa della responsabilità professionale è al centro di tre proposte di legge, il cui esame è iniziato a ottobre in Commissione Affari Sociali. Si interviene - dopo l'introduzione dell'obbligo da parte dell'ex Ministro Balduzzi, prorogato al 2014- su conciliazione stragiudiziale, limite al risarcimento, obbligo assicurativo, sistema di monitoraggio e valutazione della gestione del rischio clinico.

Due proposte, in particolare quelle presentate dagli On  Benedetto Fucci e Raffaele Calabrò danno particolare rilevanza al consenso informato, da considerare come base giuridica dei rapporti tra il medico e il cittadino percettore di prestazione sanitaria. Il tema del rischio sanitario che vede aumentare significativamente la possibilità per il medico di essere chiamato in causa per errore sanitario è comune a tutti i professionisti della salute, nel pubblico come nel privato. L'esposizione alle azioni legali è argomento parimenti utilizzato dai fronti avversi, ma con opposte conclusioni: l'obbligo la favorisce, oppure- al contrario- l'obbligo la depotenzia, vedendo nell'assicurazione uno strumento di tutela anche del medico oltre che al cittadino.

Già oggi- ad obbligo sospeso di dotarsi di polizza RC- vige la norma-Balduzzi che ha previsto l'esclusione della responsabilità penale per i casi di colpa lieve, a condizione che, nello svolgimento dell'attività, l'esercente la professione sanitaria si sia attenuto a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica.