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DECRETO IN GU

Gli acquisti in economia del Ministero della Salute

Gli acquisti in economia del Ministero della Salute
Fra gli acquisti urgenti e non programmabili, quelli per la salvaguardia animale e la salute pubblica.

Il decreto 26 aprile 2013 riporta nuovi elenchi per gli acquisiti in economia del ministero della Salute. Quelli cioè considerati urgenti e che comunque non superino i limiti di importo fissati per le singole voci di spesa. Attualmente gli acquisti in economia sono previsti fino a 137mila curo per le amministrazioni aggiudicatrici e per importi inferiori ai 211 mila euro per le stazioni appaltanti (ma si tratta di importi "adeguabili").

Il decreto 26 aprile 2013 della Salute fissa la nuova disciplina dei lavori, servizi e forniture in economia e lo fa indicando in due allegati i beni e i servizi acquistabili e i lavori possibili.

Nel lungo elenco dei primi (sono 30, anche con alcune sottovoci) si parte dalle spese per iniziative di informazione istituzionale, anche attraverso la realizzazione e la diffusione, compresa quella telematica, di testi, opuscoli, manifesti, audiovisivi, compresi i servizi di monitoraggio e di verifica delle iniziative; servizi delle agenzie di stampa e di informazione, servizi di rassegna stampa.

Poi i servizi di consulenza, la divulgazione di bandi di gara, l'acquisto di giornali, la rilegatura di riviste, i servizi di traduzione. E ci sono anche i servizi di facchinaggio, trasporto, spedizione e nolo, spese di dogana, assicurazione, magazzinaggio e manovalanza e l'acquisto di coppe, medaglie, diplomi e altri oggetti per premi e benemerenze.

Non manca il capitolo delle spese di rappresentanza e servizi di accoglienza e ospitalità per incontri con delegazioni internazionali e quelli per l'acquisto di cancelleria, ma anche di terminali e materiale informatico e della loro manutenzione, di mobili, climatizzatori, fotocopiatrici, telefoni.

Nel decreto sono comprese anche le forniture, da quelle elettriche ai servizi di pulizia (derattizzazione compresa). E si arriva all'acquisto di medicinali, prodotti chimici, farmaceutici, fino a vaccini, disinfettanti e prodotti per la lotta alle sofisticazioni alimentari.

Più contenuto invece il capitolo delle spese in economia possibili per i “lavori". Sono solo sette voci e riguardano tutte lavori di manutenzione e/o completamento e/o riparazione di uffici, impianti, e interventi non programmabili sulla sicurezza e quelli destinati a «scongiurare»  situazioni di pericolo a persone, animali o cose a danno dell'igiene e della salute pubblica o del patrimonio storico, artistico e culturale.

Il decreto fissa anche le regole per la conservazione e lo stoccaggio dei materiali sanitari.

Tutti dovranno arrivare (ed essere custoditi) nel magazzino centrale del materiale profilattico di Roma.

La Salute - sentita l'Economia però - può individuare magazzini periferici per la conservazione e la distribuzione dei materiali sanitari, fissando a livello interregionale la dotazione organica del personale e l'ufficio principale circoscrizionale dal quale dipende ciascun magazzino periferico.

I materiali profilattici che sono dichiarati dalla competente direzione generale tecnica del ministero non più rispondenti alle esigenze, d'impiego, devono essere distrutti e il direttore generale dell'Ufficio generale dell'organizzazione, bilancio e personale del Ministero della Salute dovrà provvedere al relativo scarico contabile. (fonte: Il Sole 24Ore - Sanità)

DECRETO 26 aprile 2013 (GU Serie Generale n.154 del 3-7-2013)