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CONSIGLIO DI STATO

Blocco dei contratti a tutto il 2014: deciderà il Governo Letta

Blocco dei contratti a tutto il 2014: deciderà il Governo Letta
Per il Consiglio di Stato, il blocco degli stipendi "risponde alla ratio di contenimento della spesa".

Sarà il Governo Letta a scegliere tra la proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali oppure di trovare una diversa copertura per evitarlo. Il Governo uscente ha affidato al suo successore e al Consiglio di Stato l'onere di pronunciarsi.

E quest'ultimo avvalla il blocco. Il Consiglio di Stato (Sezione per gli atti normativi) ha già dato infatti parere favorevole allo schema di Dpr approvato dal Consiglio dei ministri, pur esprimendo rilievi formali sulla formulazione del testo, non sufficientemente chiaro da scongiurare dubbi interpretativi.

In base allo schema di regolamento, i contratti - e l'indennità di vacanza contrattuale - restano bloccati fino a tutto il 2014, il limite al trattamento economico individuale non potrà superare quello ordinariamente spettante nel 2010, le indennità corrisposte ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione dei ministri saranno ridotte del 10% e il tetto alle retribuzione dei nuovi incarichi dirigenziali di livello generale non potrà superare quello del predecessore, il fondo per le risorse decentrate dovrà essere inferiore all'importo del 2010 e dovrà essere ridotto in base ai dipendenti cessati, le progressioni avranno validità esclusivamente giuridica.

Il Consiglio di Stato ha confermato la fondatezza normativa dell'articolato: "La proroga fino al 31 dicembre 2014 delle vigenti disposizioni che limitano la crescita dei trattamenti economici anche accessori del personale delle pubbliche amministrazioni trae base normativa nell'articolo 16, comma 1, lettera b), del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 15 luglio 2011, n. 111".

E il blocco vale, come ricorda lo stesso Consiglio di Stato, anche per i convenzionati: "Nulla da osservare- conclude il parere-  in ordine al disposto del comma 2 del provvedimento regolatorio – che estende, in quanto compatibili, le disposizioni concernenti le proroghe dei trattamenti economici e delle procedure contrattuali al personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale – che trova sufficiente fondamento normativo primario nell'articolo 16, comma 2 del decreto legge n. 98 del 2011".