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CONDOMINIO

Melillo (SIVAE) al Corriere: un abbaglio evidente

Melillo (SIVAE) al Corriere: un abbaglio evidente
"Ho un serpente e un'iguana. In condominio sembrano l'unico problema. Non sono forse pet?"
Al lettore che scrive al Corriere della Sera lamentando il comportamento dell'assemblea condominiale, risponde Alessandro Melillo della SIVAE. Il tema è stato affrontato ieri sulle pagine milanesi del quotidiano, mentre la Commissione Giustizia del Senato sta valutando gli emendamenti alla riforma del condominio. Fra questi il ritorno alla definizione di "animali da compagnia" anziché "domestici" per indicare gli animali la cui detenzione non potrà essere vietata dai Regolamenti condominiali.

Ecco come ha risposto Alessandro Melillo:

La presenza di animali in condominio è da sempre uno dei principali motivi di dissidi fra condomini. Ma avete mai assistito ad una lite causata da un porcellino d'India? Siete mai stati svegliati di notte da un coniglio nano? O una tartaruga ha mai sporcato l'ascensore del vostro palazzo? Lo stile di vita urbano ha indotto milioni di famiglie a rivolgere la propria affettività anche verso i cosiddetti "animali esotici" che - silenziosi e di piccole dimensioni- si adattano perfettamente alla vita di condominio.
Inizialmente, la riforma delle norme condominiali ufficializzava (finalmente) il diritto di tenere animali "da compagnia" nel proprio appartamento, ma un emendamento successivo ha voluto intenzionalmente restringere questo diritto e riferirlo solo ad animali "domestici", con l'intento deliberato di escludere, con questa definizione, gli esotici d'affezione. Perché? Su quali basi scientifiche e giuridiche? La capra è "domestica": si vuole forse augurarle di vivere in appartamento? L'abbaglio è evidente.
La Società Italiana dei Veterinari per Animali Esotici propone al Parlamento di tornare all'originaria formulazione del testo, per non ricadere nell'assurda discriminazione di criceti, pesci e rettili del tutto innocui. Il Legislatore si avvalga delle conoscenze e dell'esperienza dei veterinari per animali esotici d'affezione se vuole davvero tutelare il benessere degli animali e i diritti di milioni di italiani che vivono con un cosiddetto "animale esotico" amandolo come un membro della famiglia, esattamente come accade per tutti gli altri pet.

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