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BIOSICUREZZA

Catania: chiusa emergenza bufalina in Campania

Catania: chiusa emergenza bufalina in Campania
Il Ministro: livelli di infezione "ordinari e gestibili dai servizi veterinari". On Catone: la Regione non sta vaccinando.
Per il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, l'emergenza "può dirsi conclusa". Ieri in Commissione Agricoltura, Catania ha risposto in merito alla tutela del patrimonio bovino della Campania, con particolare riferimento alle procedure di vaccinazione delle mandrie.

"Oggi – dichiara il Ministro- risultano censiti circa ventiquattro focolai attivi e tutti i 992 allevamenti presenti nel territorio casertano sono monitorati dall'anagrafe nazionale. Una percentuale pari a circa il 17 per cento degli allevamenti attivi ha utilizzato la pratica della vaccinazione, così come previsto nel piano di risanamento. Tali livelli di infezione sono considerati ordinari e gestibili dai servizi veterinari competenti, e finalmente è possibile affermare che l'emergenza può essere considerata conclusa".

Il Ministro Catania ha però aggiunto che devono continuare le azioni di profilassi e di monitoraggio della situazione. In proposito- ha detto- "sono state già programmate una serie di attività utilizzando i fondi FAS, attraverso le quali si potrà garantire il mantenimento del buon livello di epidemiologia raggiunto, nonché adottare una serie di azioni volte proprio alla biosicurezza degli allevamenti".

Dal 3 agosto 2007, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 agosto 2007, è stato dichiarato lo stato di emergenza nel territorio della provincia di Caserta e zone limitrofe per fronteggiare il rischio sanitario connesso all'elevata diffusione negli allevamenti bufalini. È stato nominato, anche, un commissario di Governo e sono stati individuati gli interventi per fronteggiare in maniera definitiva detta emergenza. "Gli interventi posti in essere dalla struttura commissariale – ha aggiunto il Ministro- hanno conseguito risultati di notevole entità: la percentuale di infezione, del 33 per cento nel 2007, a fine 2011 si è ridotta all'1,6 per cento". Nel casertano, la provincia più interessata dalla brucellosi, dall'inizio del corrente anno ad oggi sono state riscontrate poco più di 1.800 positività su circa 245 mila soggetti testati, con una percentuale di infezione della popolazione bufalina pari all'1 per cento. Oggi risultano censiti circa ventiquattro focolai attivi e tutti i 992 allevamenti presenti nel territorio casertano sono monitorati dall'anagrafe nazionale.

L'intervento del Mipaaf, sollecitato dall'interrogazione a risposta immediata dell'On Giampiero Catone, ha anche fornito dati sulla vaccinazione: "una percentuale pari a circa il 17 per cento degli allevamenti attivi ha utilizzato la pratica della vaccinazione, così come previsto nel piano di risanamento". Il riscontro del Ministro non ha soddisfatto l'interrogante, che chiedeva di "avviare la procedura di vaccinazione delle mandrie contro la brucellosi mediante il vaccino RB51", "invece di continuare a procedere con profilassi molto più costose e del tutto insoddisfacenti per gli operatori del settore". I dati del Ministro secondo l'On Catone "non hanno determinato con esattezza una cosa: i vaccini, la regione Campania, non li sta facendo fare; questo è un dato certo".