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FISCO

Un’estate di controlli, scovato veterinario “nababbo”

Un’estate di controlli, scovato veterinario “nababbo”
Ricavi non dichiarati per 150.000 euro, Iva dovuta per 30.000 e Irap evasa per 6.000 (dal 2007 al 2011).
Questo è quanto emerso a conclusione dell'ultima attività ispettiva svolta dal Fisco nei confronti di un ambulatorio veterinario nel fiorentino. Il veterinario non dichiarava circa ¼ dei suoi ricavi.
Dal raffronto tra le prestazioni fatturate e quelle riportate nelle schede interne e' emerso che l'ambulatorio ha omesso di emettere fattura per oltre 200 prestazioni, per un valore di 150mila euro. Alto il tenore di vita del professionista nonche' rilevante il proprio patrimonio immobiliare (6 unita' immobiliari nella provincia di Firenze, 1 unita' immobiliare nella provincia di Grosseto, 3 unita' immobiliari nella provincia di Perugia). L'evasione fiscale è stata accertata grazie all'esame dei conti correnti del professionista ed all'analisi delle "schede" utilizzate dall'ambulatorio per memorizzare ogni singola prestazioni rese ai pazienti a quattro zampe (visite, vaccinazioni, interventi chirurgici). Dal raffronto tra le prestazioni fatturate e quelle riportate nelle schede interne è emerso che l'ambulatorio ha omesso di emettere fattura per oltre 200 prestazioni, per un valore di 150.000 euro.

Dall'inizio dell'anno sono 22 i professionisti che operano nella provincia di Firenze la cui posizione fiscale e' stata oggetto di controllo da parte delle fiamme gialle. Complessivamente e' stata constatata un'evasione pari a oltre 5 milioni di euro e un'Iva non versata per oltre 703mila euro. Sottoposte a controllo tutte le categorie professionali. Si va dagli avvocati agli odontotecnici ed odontoiatri, dai geometri ai medici dietisti, dai commercialisti agli studi veterinari e sanitari.

Controlli fiscali sono stati condotti per tutta l'estate dal Fisco, in tutta Italia e nei confronti di numerose categoria. L'operazione "Dr. House" che l'Agenzia delle Entrate ha condotto in Liguria ha riguardato poliambulatori e studi associati, specializzati in visite specialistiche, controlli diagnostici e veterinari. Grazie al presidio di cassa, gli ispettori del Fisco hanno constatato come, alla loro presenza, gli incassi delle prestazioni mediche siano lievitati con punte che, in un caso, hanno sfiorato il 100% rispetto ai corrispettivi dei giorni precedenti. I funzionari hanno rilevato irregolarità nell'emissione delle ricevute fiscali. Con il presidio di cassa, i funzionari delle Entrate hanno riscontrato incongruenze tra l'ammontare dei compensi certificati e registrati nel giorno dell'accesso e quelli di analoghe giornate, sia dell'anno corrente sia di precedenti annualità, con scostamenti in media dal 50 al 75% e, in un caso, di quasi il 100%.

Dai controlli sono emerse anche irregolarità nell'indicazione dei dati contabili ed extracontabili rilevanti ai fini degli studi di settore, presentati per le annualità già chiuse. Anomalie la cui correzione porta alla determinazione di maggiori ricavi.In alcuni casi, inoltre, sono state riscontrate anche violazioni per quanto riguarda la cosiddetta attività intramoenia. In poche parole, a fronte di alcune centinaia di visite effettuate, ne veniva comunicata alla Asl di competenza poco più della metà.