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BENESSERE ANIMALE

Ovaiole, quattro Regioni protestano e scrivono al Mipaaf

Ovaiole, quattro Regioni protestano e scrivono al Mipaaf
Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia scrivono al Ministro Catania: inaccettabile chiedere di anticipare i lavori di adeguamento. Misure eccessive, si tutelino le aziende.
Le nuove disposizioni per l'adeguamento al benessere delle galline ovaoiole non piacciono a quattro Assessorati all'Agricoltura che firmano una nota congiunta di protesta per il Ministro delle Politiche Agricole.
La lettera sollecita "una soluzione ai gravi disagi conseguenti alle recenti modifiche apportate alle disposizioni comunitarie sul benessere animale".

Per l'Assessore piemontese, Claudio Sacchetto, "è inaccettabile chiedere agli allevatori di anticipare almeno alla meta' del 2013 la fine dei lavori di adeguamento, anziche' rispettare la data precedentemente pattuita del 2014".

A seguito della lettera di messa in mora per la mancata attuazione della direttiva 1999/74/CE recapitata dalla Commissione UE al Ministero della Salute nei primi mesi del 2012, infatti, gli allevatori italiani sono stati chiamati ad ottemperare agli adeguamenti relativi il benessere delle galline ovaiole "non entro la scadenza del 2014 come precedentemente stabilito- annotano gli Assessori- ma di accelerare la fine dei lavori almeno alla metà del 2013".

Sulla base delle nuove disposizioni gli allevatori saranno dunque tenuti ad anticipare di un anno e mezzo gli investimenti per l'adeguamento delle gabbie rispetto le disposizioni precedenti, senza considerare tutte quelle aziende che, indipendentemente dall'avere aderito ai programmi di adeguamento, saranno direttamente sanzionate per il fatto di utilizzare, allo stato odierno, gabbie non idonee.

E' sempre Sacchetto a dichiarare: "A seguito di un intenso 2011 in cui Regioni e Ministero hanno operato alacremente con il fine di affrontare la scadenza per l'adeguamento degli allevamenti alle prescrizioni relative al benessere delle galline ovaiole, ci troviamo oggi in una situazione di assoluto disagio: le aziende che coerentemente con le normative hanno attivato un processo di adeguamento consapevoli di avere di fronte 36 mesi per affrontare investimenti non trascurabili, dovranno inderogabilmente anticipare lavori e pagamenti, ammesso che ne abbiano la disponibilità, pena l'incorrere in sanzioni. Il passo indietro compiuto dal Ministero, effettuato senza sufficiente coordinamento con la filiera, rischia di incrinare attività e bilanci di moltissime imprese rurali piemontesi, tale situazione è inaccettabile".

Tutti gli Assessori all'Agricoltura rappresentanti le principali Regioni del Nord concordano, inoltre, nel giudicare "eccessive le misure sul benessere animale per le galline ovaiole imposte dalla normativa europea, vincoli e restrizioni che inducono all'unico risultato di penalizzare le produzioni europee a tutto vantaggio delle uova extra UE. Siamo alle solite, l'aspetto burocratico, necessario per la regolamentazione di ogni settore, prevale in modo invasivo sul buon governo e la gestione del comparto galline ovaiole". (fonte: regionepiemonte.it)