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BENESSERE ANIMALE

Ovaiole: parere motivato della UE all’Italia. Rischio deferimento alla Corte UE

Ovaiole: parere motivato della UE all’Italia. Rischio deferimento alla Corte UE
La Commissione europea ha inviato un parere motivato a dieci Stati membri, fra cui l'Italia, che non hanno attuato correttamente la direttiva 1999/74/CE.

Destinatari del parere sono: il Belgio, la Grecia, la Spagna, la Francia, l'Italia, Cipro, l'Ungheria, i Paesi Bassi, la Polonia e il Portogallo che consentono ancora l'uso di gabbie non modificate per le galline ovaiole. Non sono stati inviati pareri motivati alla Bulgaria, alla Lettonia e alla Romania poiché la Commissione sta valutando le informazioni addizionali fornite da questi Stati membri i quali affermano di essere ora pienamente a norma.

La Commissione, nel comunicato diffuso in questi giorni,  plaude agli sforzi fatti dagli Stati membri che hanno ottemperato a tali regole. Tuttavia è essenziale una piena ottemperanza da parte di tutti gli Stati membri per evitare distorsioni del mercato e una concorrenza sleale. Gli Stati membri che ancora consentono l'uso di gabbie non modificate mettono in situazione di svantaggio le aziende che hanno investito per conformarsi alle nuove misure. Per dimostrare di avere ottemperato gli Stati membri devono comprovare che tutti gli allevamenti che ancora usano gabbie non modificate sono stati trasformati o chiusi".

Finora però, nonostante le ripetute sollecitazioni della Commissione, gli Stati membri summenzionati non si sono conformati adeguatamente alla normativa Ue.
La richiesta della Commissione si configura in un parere motivato in forza dei procedimenti d'infrazione dell'Ue. Se i 10 Stati membri interessati non informeranno la Commissione entro due mesi delle misure adottate per assicurare la piena ottemperanza alla normativa dell'Ue la Commissione potrebbe deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Unione europea.