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INDAGINE LEGAMBIENTE

La metà dei Comuni non si attiva per la microchippatura

La metà dei Comuni non si attiva per la microchippatura
Modena, Pordenone e Torino sono tra i comuni capoluogo di provincia che ottengono da Legambiente una nota di merito, ma la strada è ancora lunga.
E' quanto emerge dalla prima edizione di Ecosistema Animali 2011, indagine di Legambiente sui servizi e le attività realizzate dai comuni capoluogo di provincia per la tutela degli animali da compagnia.
L'indagine è stata realizzata attraverso un questionario con oltre 40 domande, inviato a 109 amministrazioni comunali, a cui hanno risposto 89 municipi.

I dati più interessanti che sono emersi da Ecosistema Animali 2011 riguardano la mappatura del territorio comunale di canili, rifugi, allevamenti, pensioni o qualsiasi luogo di detenzione di gruppo di animali, le campagne periodiche di microchippatura, i piani di tutela delle colonie feline, le ordinanze sindacali che vietano la sosta sul territorio comunale di spettacoli che utilizzano animali ed infine il trasporto di cani e gatti sui mezzi pubblici.
Mappatura del territorio e microchippatura, infatti, sono due attività fondamentali per conoscere meglio l'area territoriale con le sue strutture e per definire il numero degli animali presenti, ma purtroppo non sono ancora consolidate tra i comuni.

Nel 2010 il 34,8% dei comuni capoluogo di provincia ha realizzato, direttamente, tramite proprie strutture, o indirettamente tramite convenzione con associazioni e/o professionisti, la mappatura del territorio dei canili o di qualsiasi luogo di detenzione di gruppi di animali; mentre il 58,4% ha dichiarato di non averla realizzata e il 4,4% non ha risposto.

Invece alla domanda se nel 2010 siano state realizzate le campagne di microchippatura: il 50,5% dei municipi ha dichiarato di averla realizzata, il 43,8% ha risposto no mentre il 5,6% ha lasciato in bianco la domanda. Un dato negativo che pesa sul lavoro dell'anagrafe canina, istituita con la legge 281 del 1991. (fonte Legambiente)