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ANTIMICROBICI E CIA

Antibiotici, Melosi: nuovo regolamento in ritardo etico

Antibiotici, Melosi: nuovo regolamento in ritardo etico
In base al Reg.UE 2019/6 e ai regolamenti in via di adozione, le possibilità di curare i pet con antimicrobici si restringeranno. In questo, il decreto Speranza ha addirittura anticipato la UE.


Un animale che non è in grado di alimentarsi. Una ferita grave che non può aspettare l'esito del test di sensibilità. Una profilassi pre e post chirurgia. Sono tutte situazioni che esemplificano i casi in cui può essere indispensabile il ricorso all'antibiotico in deroga e che invece la Commissione Europea non riconosce. E dal 21 maggio scorso non le riconosce nemmeno il decreto Speranza che ha stretto la vite ancor prima dell'Unione Europea.

Ne ha parlato oggi il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi, nel corso del webinar "Aggiornamenti sulla ricetta elettronica" con Loredana Candela (Ufficio Medicinali Veterinari del Ministero della Salute).

"Il regolamento europeo che entrerà in vigore il 28 gennaio 2022 non sarà al passo con la sensibilità verso gli animali da compagnia- ha detto Melosi. "Questo Regolamento è stato concepito anni fa, fin dal 2014, e non è più aggiornato alla considerazione sociale e affettiva dei pet. Soprattutto dopo la pandemia, i pet non sono più considerabili "animali non destinati alla produzione di alimenti", sono affettivamente importanti come gli altri familiari".

Melosi ha ricordato di avere già rappresentato il problema alla DgSante, in occasione di un fact finding in Italia, proprio sull'impiego degli antimicrobici nei pets. "Davanti a un giudice- ha detto - non basterà dire che c'è una norma se un animale non sarà stato curato con l'antibiotico che gli avrebbe salvato la vita". Secondo il Presidente dell'ANMVI "vanno individuate delle situazioni di particolare gravità e di emergenza, in cui consentire l'uso di antibiotici anche ad uso umano". E quindi l'affondo anche al Decreto Speranza: "Non possiamo aspettare l'antibiogramma per giorni, prima di curare un nostro paziente".
Inoltre, il Decreto Speranza aggiunge "un costo a carico dei proprietari fra gli 80 e i 100 euro"- fa notare Melosi, con riferimento alla spesa di laboratorio che viene imposta dal provvedimento.

Il Ministero della Salute italiano "ascolta e recepisce- ha spiegato Candela- ma poi c'è un supervisore che è l'Unione Europea, dove ci si confronta con le autorità competenti di altri Paesi". A mettere in difficoltà l'Italia sono stati i ben noti dati ESVAC, che per quanto riguarda gli animali da compagnia imputano al nostro Paese solo le vendite di compresse. Ma complessivamente, quei dati hanno sempre messo l'Italia su posizioni difficili, ha spiegato Candela.

"C'è grande attesa- ha detto la dirigente del Ministero- per l'elenco della Commissione Europea sugli antibiotici da riservare all'uomo". L'Italia fino ad ora ha tenuto un atteggiamento più permissivo di altri Paesi dell'Unione dove sono già stati introdotte limitazioni rigorose all'impiego veterinario. Con il nuovo Regolamento anche la Rev dovrà adeguarsi e, applicando l'articolo 105, il Medico Veterinario sarà sempre più chiamato a giustificare il ricorso ragionato agli antimicrobici. Il monitoraggio ESVAC non sarà più solo per dati di vendita ma anche di uso e di specie animale di destinazione. "Anche nei pet"- ha ricordato Candela.

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