No all’aliquota del 22% su servizi e beni essenziali come le prestazioni veterinarie e gli alimenti per animali da compagnia. Anche Federconsumatori chiede l’IVA agevolata e sottoscrive la lettera aperta promossa dall'ANMVI. Comune la visione delle due organizzazioni: è eccessivo e inadeguato al momento storico, il carico fiscale che pesa su milioni di famiglie italiane con animali d’affezione e sulla produzione primaria di alimenti di origine animale.
Il Presidente di Federconsumatori Emilio Viafora sottoscrive la richiesta al Governo e al Parlamento per la riduzione dell’IVA al 10% “dalla prossima Legge di Bilancio”- dichiara. “La salute e il benessere degli animali, d’affezione e da reddito, vanno sostenuti con interventi fiscali adeguati alla gravità storica di una fase di crisi e di impoverimento generale dei cittadini-consumatori”.
“Sono momenti cruciali per la programmazione economico-fiscale del Paese, anche alla luce del PNRR, il piano di resilienza e di ripresa italiano ribadito ieri dal Presidente Conte alle Camere”- fanno notare Viafora e il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi.
Il settore della salute, dell’alimentazione e del benessere animale è considerato essenziale durante la pandemia e funzionale ad assicurare la continuità della filiera alimentare, della salute degli animali allevati e della sicurezza degli alimenti. Secondo i vertici di ANMVI e Federconsumatori "un'imposta così gravosa rappresenta il più rilevante dissuasore sociale al conseguimento dei nuovi obiettivi strategici - nazionali, europei e globali- del Next Generation EU per un approccio integrato Salute-Agricoltura-Ambiente”.
La lettera aperta è stata promossa da ANMVI ed è firmata dalle principali sigle della Veterinaria, dell’Industria della salute e degli alimenti animali e da rappresentanze della società come Federanziani Senior Italia e Federconsumatori.
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