• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
Ancora intimidazioni

Veterinari SSN sotto costante minaccia: è emergenza

Veterinari SSN sotto costante minaccia: è emergenza
Non si ferma il fenomeno delle intimidazioni ai danni dei veterinari del SSN, sotto costante minaccia in tutta Italia. Non si è al sicuro nei locali delle ASL e nemmeno nell' Osservatorio nazionale sulla sicurezza. Il 2011 si è chiuso con l'invio di proiettili in busta anonima ad un Collega di Reggio Calabria. Il 2012 si apre con aggressioni fisiche e verbali nei locali di una ASL torinese. ANMVI: è emergenza nazionale. Interno e Giustizia prendano in mano la situazione.

Il 2011 si è chiuso con l'invio di proiettili in busta anonima ad uno dei componenti dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza istituito dal Ministero della Salute. Si tratta di Francesco Loschiavo, veterinario dipendente di Reggio Calabria e rappresentante della Fp-Cgil. Il nuovo anno inizia con la notizia di reato inoltrata da un veterinario della Asl To 3 alla competente Procura della Repubblica per avere subito, riferisce il Sivemp, aggressioni fisiche e verbali sul posto di lavoro, da parte di un uomo che ha fatto violentemente irruzione nelle stanze. La fortunosa presenza degli agenti del Corpo Forestale dello Stato, sul posto per attività d'ufficio in relazione ad un intervento congiunto di polizia giudiziaria ha consentito di allontanare l'aggressore.

La violenza ai danni dei veterinari del SSN non è un fatto sporadico né geograficamente connotato, ma è una vera e propria emergenza nazionale alla quale non ha posto rimedio la pur meritoria istituzione di un Osservatorio da parte del Ministero della Salute. Ora che le minacce sono arrivate fino all'Osservatorio stesso, di fronte alla violabilità delle sedi pubbliche, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ritiene urgente che siano i Ministeri dell'Interno e della Giustizia a disporre misure urgenti di prevenzione e di indennizzo. Oltre a prevedere adeguate tutele ai veterinari del SSN per non compromettere attività ispettive e di controllo al servizio della salute pubblica e della sicurezza alimentare dei cittadini.

Dove la giustizia è arrivata, dove i fatti sono stati denunciati nei tribunali e ai giornali, si è potuto inquadrare la dimensione del fenomeno e palesare la sua portata reale. Il caso Loschiavo non è il primo episodio di minaccia ai danni di componenti dell'Osservatorio, gil stessi rappresentanti ministeriali hanno dichiarato in passato di essere stati oggetto di intimidazioni nel corso di missioni ispettive. Tanto basta per non ritenere più sufficiente reagire con pleonastiche azioni di monitoraggio.