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ANMVI: ONAOSI RINUNCI A QUOTE E CONTENZIOSI

ANMVI: ONAOSI RINUNCI A QUOTE E CONTENZIOSI
E' generalizzata, per non dire universale, la protesta verso una contribuzione considerata non dovuta. Il Presidente dell'ANMVI, Marco Melosi, ha scritto ai vertici dell'ONAOSI: sollevare i medici veterinari non più contribuenti da adempimenti minati da perduranti dubbi sull'effettiva esigibilità della contribuzione. Proposta una modifica di statuto.

Il Presidente dell'ANMVI, Marco Melosi, ha inviato una lettera al Presidente Serafino Zucchelli e al Vice Presidente Aldo Grasselli. "Molti molti nostri iscritti - scrive Melosi- si stanno rivolgendo ai nostri uffici e ai nostri dirigenti per lamentare il richiamo della quota in oggetto e per rappresentare la ferma determinazione a non dare seguito alla v/s raccomandata".

L'ANMVI chiede rassicurazioni circa l'intento "bonario" dell'avviso, avviso che in circostanze analoghe era stato inviato ai medici veterinari liberi professionisti in relazione ad un pagamento definito addirittura "spontaneo", dalla stessa Fondazione, a fronte di costosi quanto perdenti contenziosi tributari.

E chiede inoltre rassicurazioni "circa la reale volontà dell'attuale amministrazione a sollecitare i Ministeri del Lavoro e delle Finanze affinché sollevino definitivamente, tanto la Fondazione quanto i medici veterinari non contribuenti, dall'assolvere adempimenti minati da una pronuncia di incostituzionalità e da perduranti dubbi sull'effettiva esigibilità della contribuzione".

"Risulta pertanto inatteso - osserva il Presidente Melosi- il tono perentorio contenuto nella raccomandata a firma del Direttore Generale Dott. Mario Carena, così come sorprende il Suo invito a versare una contribuzione in favore di assistiti fra i quali i destinatari della raccomandata non figurano più, né per imposizione di legge né per libera scelta personale".

Ma l'occasione offre all'ANMVI motivo per osservare che l'aver precluso a vita la contribuzione volontaria, secondo quanto disposto dalle attuali disposizioni statutarie, è parsa "una decisione ispirata da atteggiamenti più ritorsivi che coerenti con le finalità solidaristiche dell'Opera".

"Invitiamo pertanto la Fondazione - è l'invito del Presidente Melosi- a riconsiderare tale determinazione statutaria, considerando che i cinque anni concessi ai sanitari neoiscritti per aderire all'Opera - in considerazione della giovane età - non sono idonei ad assicurare loro una valutazione ponderata e coerente con l'evoluzione dei bisogni e delle circostanze impreviste della vita professionale, personale e familiare.

L'ipotesi può essere di finestre d'ingresso temporali che - senza destabilizzare l'equilibrio delle prestazioni- "consentano a tutti i sanitari, senza privilegi e senza strumentalizzazioni, di beneficiare delle meritorie finalità che dal 1874 ispirano l'Opera Nazionale degli Orfani dei Sanitari Italiani".

ONAOSI, CHE FINE HA FATTO LA SANATORIA?

 

Allegati
pdf AL PRESIDENTE ZUCCHELLI- QUOTE 2006.pdf