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LA FNOVI SCRIVE AL GOVERNO

Cumulo gratuito, veterinari si uniscono per protestare

Cumulo gratuito, veterinari si uniscono per protestare
La FNOVI scrive al Governo. Stallo "inaccettabile" che sta creando "nuovi esodati o, nella migliore delle condizioni, sta impedendo loro l'accesso alla pensione". "Molti medici veterinari sono confluiti in un “Comitato” e legittimamente contestano la violazione del loro diritto" al cumulo gratuito.
Non è ancora stata attuata la legge 232/2016 (Legge di Bilancio 2017, Art.1, comma 195) che avrebbe dovuto permettere anche ai Medici Veterinari di beneficiare gratuitamente dell'istituto del cumulo, dal 1 gennaio di quest'anno.  Ma "l'operatività è ancora solo sulla carta- dichiara il Presidente della Fnovi, Gaetano Penocchio, che ha firmato una lettera rivolta al Presidente del Consiglio e ai Ministri del Lavoro e delle Finanze segnalando una "situazione di grande disagio conseguente alla mancata operatività dell'istituto del cumulo contributivo".

La FNOVI contesta che la mancata operatività "sta creando dei nuovi ‘esodati’ o, nella migliore delle condizioni, sta impedendo loro l'accesso alla sospirata pensione". Una situazione "inaccettabile", per la quale la FNOVI chiede al Governo di "attivare una linea di azione e di ascolto delle sollecitazioni che giungono dalla professione veterinaria, ma non solo, ed auspica che possano presto essere chiarite le ragioni che sottostanno al perdurante ritardo per l'attuazione dell'istituto del cumulo e che soprattutto possano essere adottate tutte le iniziative possibili per assicurare tempi certi e brevi il cumulo gratuito dei contributi per chi ha carriere discontinue". Inoltre la Federazione fa presente la circostanza che molti medici veterinari interessati sono confluiti in un “Comitato” e legittimamente contestano la violazione del loro diritto all'attuazione della misura prevista dalla legge n. 232 del 2016.

Botta e risposta in Parlamento- In Senato, il senatore Giuseppe Marinello aveva presentato una interrogazione per chiedere al Ministro Giuliano Poletti di adottare "urgentemente" gli atti di indirizzo ed esplicativi sugli oneri finanziari",  per consentire agli enti di previdenza di rendere operativo il cumulo. "Non è stato chiarito l'impatto economico finanziario dell'applicazione delle norme sul cumulo previdenziale"- faceva notare il senatore, poi dichiaratosi "insoddisfatto" della risposta del Sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano.

Le Casse- Per il Presidente dell'Adepp, Alberto Oliveti, "è la politica a doversi assumere la responsabilità della corretta gestione dell’iniziativa» legislativa che ha esteso ai liberi professionisti associati agli Enti privati l’opportunità di cumulare gratuitamente contributi versati in differenti gestioni. E a dover definire la ripartizione dei costi”.  Però, "chi paga i costi dell’intera operazione “che rimane la domanda fondamentale, ancora la politica non l’ha detto”- dichiarava il numero Uno dell'Adepp.

L'Enpav- "La ratio della legge è pienamente condivisibile"- si legge in una nota dell'Ente di Previdenza e Assistenza dei Veterinari- " visto che in Italia coesistono più sistemi pensionistici obbligatori e a tutti i lavoratori, inclusi i professionisti, deve essere garantito il diritto di percepire un trattamento pensionistico che utilizzi tutta la contribuzione previdenziale versata, sebbene in diversi Enti o Gestioni".
Qual è il vantaggio per l’iscritto? Lo spiega l'ENPAV: "Innanzitutto valorizzare tutti i contributi che ha versato nelle diverse gestioni previdenziali, sommando quelli non coincidenti temporalmente, in modo da raggiungere, anche anticipatamente, il requisito contributivo della pensione anticipata (42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne). Riceverà un unico assegno pensionistico mensile che sarà dato dalla somma delle quote di pensione calcolate dalle diverse gestioni pensionistiche interessate, in relazione al numero di anni di contributi versati in ciascuna di esse, in base ai metodi di calcolo vigenti ( incluso il retributivo ed il misto). L’interessato dovrà considerare che l’anticipo del pensionamento potrà influire sull’importo finale della pensione. Ossia se per accedere al diritto alla pensione in cumulo si considera la somma di tutti i contributi, tuttavia ai fini del calcolo ciascun Ente considererà solo quelli effettivamente versati presso la propria gestione".

E ancora, prosegue la nota di ENPAV, "al di là dei casi in cui senza il cumulo non si raggiungerebbe in alcuna gestione il diritto autonomo a pensione, negli altri casi la scelta di optare per il cumulo dipende  da due fattori principali: quanto tempo prima si raggiunge il pensionamento, a quanto ammonterà l’importo finale di tale pensione. Per fare questo tipo di scelta mancano le istruzioni operative dell’INPS, ossia una circolare che chiarisca il calcolo che utilizzerà l’INPS . Pertanto il professionista, ad oggi, può avere una stima attendibile della quota di pensione ENPAV, ma  non ha ancora certezze sull'altra quota.
E' ragionevole ipotizzare una riduzione dell’importo della pensione in cumulo rispetto all'assegno che avrebbe riscosso alle condizioni ordinarie di pensionamento, ma il quantum si conoscerà solo con le disposizioni che attendiamo da mesi".

L'Enpav  riferisce che sta effettuando una analisi dei dati relativi ai potenziali veterinari interessati al cumulo  ed è pronto a dare piena operatività a queste disposizioni di legge, per quanto di propria competenza. "Potremmo avere in Enpav il problema di coloro che si sono cancellati e che, senza esercitare il cumulo, avrebbero diritto solo alla rendita pensionistica. Per questa categoria sarà opportuno sviluppare delle simulazioni di conteggi sugli eventuali costi della quota pensionistica rispetto alla rendita"- conclude l'Ente.

L'INPS- L'ultima circolare sulla cumulabilità dei periodi assicurativi risale alla fine di giugno, ma non contiene le attese indicazioni operative utili ai professionisti iscritti alle proprie gestioni previdenziali.
Secondo fonti di stampa, lo stesso Presidente dell'INPS Tito Boeri avrebbe giudicato la norma contenuta nella Legge di Bilancio 2017 "incompleta".

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