Il decreto, approvato su proposta del Ministro della Salute, prevede interventi di razionalizzazione: riduzione di almeno il 30% degli uffici di livello dirigenziale generale e non generale; riduzione anche delle dotazioni organiche di personale e organizzazione e fusione delle strutture tecnico scientifiche e amministrative che svolgono compiti similari; riallocazione del personale in eccesso nelle strutture che offrono servizi a terzi; riduzione, entro il limite massimo di 6 unità, del numero degli esperti ai quali il presidente può conferire incarichi nelle materie nelle quali non siano disponibili all'interno dell'Istituto adeguate professionalità.
Previsto anche un limite massimo di 16 componenti della Commissione permanente di farmacopea ufficiale e un massimo di 3 esperti della Commissione per la valutazione dell'ammissibilità alla sperimentazione di Fasi I. Il consiglio di amministrazione passerà da 8 a 4 membri (due esperti designati dal ministro della Salute, uno dalla Conferenza Unificata, uno dal Miur), mentre il comitato scientifico da 18 a 7 membri (tre dell'Iss di cui due su proposta del presidente e uno eletto dai ricercatori dello stesso Iss, due designati dal ministro della Salute, uno dalla Conferenza Stato-Regioni, uno dal Miur).
Il decreto, inoltre, riforma la funzione di vigilanza attribuita al Ministero della Salute. Per gli enti vigilati- ad eccezione degli IZS- tale funzione si estrinsecherà "nel potere di emanare atti di indirizzo e direttive nelle materie afferenti ai compiti e alle funzioni istituzionali degli enti medesimi, nonchè nel potere di controllo sulla gestione e sull'attività svolta". Il Ministro della salute potrà anche disporre ispezioni e verifiche, chiedere atti e documenti. Il bilancio è sottoposto all'approvazione del Ministero della Salute. (Fonte: quotidianosanita.it)
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