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WEST NILE, UNITA’ DI CRISI IN SARDEGNA

WEST NILE, UNITA’ DI CRISI IN SARDEGNA
Unità di crisi in Sardegna per evitare il diffondersi della West Nile. L'Assessorato alla Sanità ha fatto il punto della situazione con Asl e IZS. Disinfestazioni intensificate e azioni di educazione sanitaria. È la prima volta che la malattia viene accertata in Sardegna. Informativa del Ministero della Salute alla Commissione Europea.

Massima sorveglianza, attività di prevenzione nelle persone e negli equidi, disinfestazioni intensificate e azioni di educazione sanitaria per evitare il diffondersi della febbre del Nilo.

Regione, Asl 5 e 6, Istituto zooprofilattico e Provincia di Oristano ieri pomeriggio a Cagliari hanno fatto il punto sulla malattia, riscontrata in alcuni cavalli nell'Oristanese, nel corso dell'Unità di crisi convocata dall'assessore regionale della Sanità Simona De Francisci.

"Siamo di fronte a una patologia complessa - ha sottolineato l'assessore De Francisci - e per questo oggi era necessario riunire tutti gli attori e gli enti interessati per avere una situazione definita e soprattutto per intensificare e coordinare ogni azione utile a circoscrivere il più possibile la malattia, fino a oggi è stata riscontrata in alcune zone dell'Oristanese. Nelle prossime ore partirà comunque un'informativa su tutto il territorio regionale per sensibilizzare tutti i potenziali soggetti a rischio, tra cui anziani e bambini".

È la prima volta che la malattia viene accertata in Sardegna. Finora una ventina i casi sospetti riscontrati in 6 allevamenti (due quelli dove la malattia è stata confermata). Già nei giorni scorsi, come hanno confermato i tecnici delle Aziende sanitarie e della Provincia, sono state attivate tutte quelle misure sanitarie e di profilassi con l'obiettivo di aumentare la sorveglianza clinica, sierologica ed entomologica e la prevenzione nelle persone e negli equidi. Per evitare nuovi focolai, è iniziata anche la lotta antilarvale attuata con prodotti biologici.

Da parte loro, l'assessorato regionale dell'Ambiente e la provincia di Oristano hanno intensificato i controlli e attuato delle disinfestazioni mirate, sempre in raccordo con le Asl interessate. Inoltre, sono partite delle iniziative di sensibilizzazione sanitaria e ambientale con tutti gli operatori del settore in quelle aree dove è stata confermata la malattia, tra cui la raccomandazione di non lasciare alcun ristagno d'acqua e di usare repellenti nel vestiario per evitare punture.

Le tre tre scuderie cittadine colpite dalla "Febbre del Nilo" sono state intanto messe sotto stretto controllo per evitare che il virus, comparso per la prima volta in Sardegna, e poche altre volte in Italia qualche anno fa, possa attaccare altri animali e "anche l'uomo" è la precisazione necessaria del commissario del Comune, Antonello Ghiani, che accompagna tre distinte ordinanze per tutelare l'igiene e la salute pubblica. Un ulteriore segnale che sottolinea la preoccupazione e quindi l'assoluta necessita di mettere in campo ogni possibile intervento.

L'ordinanza interessa le tre scuderie dove il servizio veterinario dell'Asl 5 e l'istituto zooprofilattico di Teramo hanno accertato che cinque cavalli soffrono di "Wnd". Gli animali rispondono bene alle cure e dovrebbero cavarsela; resta però il timore che il focolaio possa estendersi ad altri allevamenti.

Gli allevamenti interessati  dovranno identificare tutti i capi presenti nell'allevamento, isolarli fino al completamento delle prove diagnostiche, praticare il vaccino «a carico dell'allevatore» di tutti gli animali. Vaccino che deve essere registrato nel documento di identificazione.

L'ASL 5 sta lavorando su due fronti. Obbligare i proprietari delle scuderie colpite dalla zanzara killer a vaccinare tutti gli animali presenti, convincere anche tutti gli altri allevatori a fare la stessa cosa perché solo col vaccino si riesce a prevenire il virus e sull'altro fronte colpire alla fonte attraverso la predisposizione di trappole per la cattura dell'insetto finalizzata all'identificazione del virus. Cinque anni fa alcune trappole furono disposte in diverse zone paludose dell'Oristanese ma senza mai riscontrare segnali di presenza del virus "Wnd". Solo qualche giorno fa, alcuni allevatori hanno denunciato i sintomi tipici della "Febbre del Nilo". La Regione ricorda che «il virus non è contagioso e non si trasmette dal cavallo infetto all'uomo».

Tra una settimana nuova riunione dell'Unità di crisi per verificare l'evolversi della situazione.In data odiern, il MInistero della Salute ha diffuso una nota informativa alla Commissione Europea.

 

 

 

Allegati
pdf NOTA DELLA DGSA.PDF