La notizia della volpe morta per rabbia il 14 febbraio nel bellunese evidenzia la necessità di non abbassare la guardia e di sensibilizzare i cittadini, in particolare del Nord Est. L'ANMVI chiede ai medici veterinari di continuare ad informare i proprietari, ma anche la ripresa di azioni di comunicazione al pubblico da parte delle Autorità competenti, rilanciando verso il pubblico la documentazione del Ministero della Salute, come ha recentemente fatto la Regione Veneto.
E' necessario infatti, sulla scorta delle decisioni dell'Unità Centrale di Crisi -che non ha modificato le aree a rischio rabbia nè ridotto la sorveglianza- riprendere una comunicazione tempestiva alla cittadinanza, tanto da parte del Ministero che delle Regioni interessate, per mantenere alta l'attenzione nei confronti dei mezzi di prevenzione verso il virus e la malattia.
Fondamentale, inoltre, secondo l'ANMVI, la massima attenzione verso il censimento degli animali, l'informazione sui "comportamenti a rischio" e la massima allerta delle strutture veterinarie private del territorio, con la loro possibilità di raccogliere dati, dare informazioni ed eseguire le vaccinazioni. Queste ultime, in Veneto sono eseguite dai veterinari liberi professionisti sui cani, a seguito esaurimento dei fondi che la Regione aveva stanziato in fase di emergenza nel 2010.
L'ANMVI predisporrà una locandina per le sale d'attesa.
OPUSCOLO RABBIA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
LOCANDINA RABBIA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
| Allegati |
 NOTA DELLA REGIONE VENETO DEL 24 GENNAIO 2011.pdf |
| NOTA DELLA REGIONE VENETO DEL 30 NOVEMBRE 2010.pdf |