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DIOSSINA, GRIGLIO (AIVEMP): IN ITALIA NESSUN PRODOTTO

DIOSSINA, GRIGLIO (AIVEMP): IN ITALIA NESSUN PRODOTTO
"Mi sento di confermare quanto detto dal ministro Fazio, cioè che i consumatori italiani non corrono alcun rischio". A parlare è il dottor Bartolomeo Griglio, presidente dell'Aivemp, che alla stampa spiega: "i prodotti contaminati non sono giunti in Italia, come mostrano le indagini eseguite fino ad ora". Vertice al Ministero il 13 gennaio. Adottate misure cautelative.

"Mi sento di confermare quanto detto dal ministro Fazio, cioè che i consumatori italiani non corrono alcun rischio". A parlare è il dottor Bartolomeo Griglio, presidente dell'Aivemp, che intervistato da Vivere in Armonia, il notiziario web di Famiglia Cristiana, spiega: "i prodotti contaminati non sono giunti in Italia, come mostrano le indagini eseguite fino ad ora".

La certezza deriva dalla verifica dei documenti commerciali che certificano la tracciabilità dei prodotti: "Secondo quanto stabilito dal regolamento europeo 178/2002 - afferma Griglio - tutti i produttori devono adottare strumenti di tracciabilità che consentano di individuare l'origine del prodotto. Al momento, dal controllo eseguito sui documenti in possesso dei produttori è emerso che il cibo contaminato è giunto solo in Olanda e, in parte, nel Regno Unito".

In Italia le diossine ed i Pcb (Policlorobifenili) sono oggetto di piani di controllo annuali realizzati dalle Asl e dai laboratori degli istituti di zooprofilassi. "A volte - ci dice il presidente dell'AIVEMP - si riscontrano livelli un po' più elevati della soglia consentita e questo riguarda soprattutto prodotti di provenienza straniera, come alcuni salmonidi".

"Il problema è che in alcuni Paesi europei si utilizzano gli scarti industriali per la produzione di mangimi. L'animale così diventa una sorta di strumento di smaltimento. Qualche anno fa in Olanda ci furono polemiche aspre sull'utilizzo nei mangimi di scarti contaminati da diossina. In Italia ciò non avviene, dal momento che come mangimi si utilizzano prodotti di pregio assolutamente naturali (farina di cereali, fieno, ecc.)".

Intanto il Ministero della Salute ha adottato alcune misure cautelari e convocato una riunione per giorno 13 gennaio 2011 con NAS, Regioni, Istituto Superiore di sanità ed Istituti Zooprofilattici Sperimentali per mettere a punto un programma rafforzato di controlli, anche sulla base delle indicazioni che fornirà la Commissione Europea che si riunirà a Bruxelles l'11 e 12 gennaio 2011.

E' stato richiesto agli UVAC (Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari del Ministero della Salute) di intensificare i controlli per la ricerca di diossine su latte, carni, uova e prodotti da essi derivati provenienti dalla Germania.

E' stata inviata una nota a tutte le Associazioni di categoria affinché tutti coloro che introducono in Italia prodotti di origine animale, provvedano ad effettuare controlli specifici, nell'ambito delle procedure di autocontrollo, per questo contaminante.