Investire un gatto e non prestargli i necessari soccorsi è reato: lo sostiene sostituto procuratore di Milano Sandro Celletti in un ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Il ricorso si oppone al proscioglimento, disposto dal giudice per l'udienza preliminare (GUP) di Busto Arsizio nei confronti di una signora che investì un gatto e poi si oppose a che venisse soccorso. La parola ora passerà alla Corte di Cassazione.
Come è noto, è stato di recente approvato il nuovo Codice della Strada che prevede multe per coloro che investono e non soccorrono animali. Ma la storia giudiziaria di cui stiamo parlando è diversa, perché l'omissione di soccorso agli animali investiti configurerebbe addirittura, secondo il PM milanese, un reato penale (in determinate circostanze e in particolare se poi l'animale muore).
La vicenda risale al 17 agosto del 2008. Una signora stava uscendo con la sua auto dal cortile di un'abitazione a Carate, quando investì accidentalmente un gatto. Non soccorso, il gatto morì due giorni dopo. Nei suoi confronti venne presentata una denuncia per maltrattamento di animali, finita al Gup di Busto Arsizio, il quale però dispose il proscioglimento.
Contro questa decisione si è espresso il sostituto procuratore Celletti che ha deciso di ricorrere in Cassazione. Secondo il magistrato ricorrente, infatti, non ci sarebbe solo un maltrattamento di animali come contestato in primo grado ma un reato maggiore, avendo la mancanza di soccorsi portato alla morte del gatto. (fonte ANSA)