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TELENUOVO, ANMVI: STOP A LINCIAGGIO VETERINARIA

TELENUOVO, ANMVI: STOP A LINCIAGGIO VETERINARIA
L'inchiesta di Telenuovo "Fufi quanto mi costi" è stata un sistematico linciaggio della veterinaria privata. Raffronti penalizzanti con le tariffe del settore pubblico e generiche accuse di esosità non possono più essere tollerate. Analisi socio-economica senza fondamenti. ANMVI all'emittente veneta: "Non è vero che il SSN è gratis. Si parli piuttosto dell'IVA veterinaria più cara d'Europa e della crisi economica".

L'inchiesta di Telenuovo "Fufi quanto mi costi" è stata un sistematico linciaggio della veterinaria privata. L'ANMVI ha scritto alla redazione di Telenuovo, l'emittente locale del Veneto che, attraverso le testate TG Verona e TG Padova, ha condotto un'inchiesta sui costi delle cure veterinarie agli animali da compagnia.

"Durante il mese di agosto è andata in onda un'operazione di consapevole disinformazione, allo scopo di screditare i medici veterinari liberi professionisti". Per l'ANMVI, "raffronti penalizzanti con le tariffe del settore pubblico e generiche accuse di esosità non possono più essere tollerati". E solo pochi giorni fa, un servizio sul soccorso stradale agli animali investiti nel quale le strutture veterinarie private risulterebbero difficili da trovare e comunque a prezzo di "fior di quattrini".

Con i servizi televisivi propinati ai telespettatori si è fatto" un sistematico linciaggio della veterinaria privata", al solo scopo di sostenere la tesi che i prezzi delle strutture veterinarie private "sono più alti rispetto al tariffario regionale", "lasciano di stucco" proprietari che arrivano a "pagare 1.400 euro per veder morire il proprio pastore tedesco". Certo meglio andare nei due presidi veterinari pubblici di Padova e auspicare incentivi per la veterinaria del SSN. A dir poco imbarazzanti le dichiarazioni di un rappresentante della Facoltà Veterinaria di Padova, infarcite di errori sull'ordinamento della professione veterinaria. Tutto questo per fare pubblicità gratuita ai presidi pubblici.


L'ANMVI ha fatto quindi notare che "è del tutto priva di fondamento una analisi socio-economica tesa a sostenere il falso principio della gratuità del SSN che, come tutti sappiamo, è pagato dai cittadini contribuenti". Non si faccia finta di non sentire quindi le spiegazioni rese a Telenuovo dal Sottosegretario Francesca Martini che, citando l'ANMVI ha riconosciuto il ruolo primario delle strutture veterinarie private e le soluzioni che solo da queste possono arrivare per fronteggiare il bisogno sociale di prestazioni veterinarie attraverso forme di convenzione (Leavet).

Telenuovo- è l'esortazione di ANMVI- evidenzi piuttosto che per il Fisco nazionale l'animale, lungi dall'essere un "essere senziente", è un bene tassabile al 20% di IVA come un bene superfluo. Nessuna Legge Finanziaria è stata capace in questi anni- malgrado le dichiarazioni animaliste di tanti esponenti di Governo e delle Camere- di innalzare la soglia di detraibilità fiscale delle cure veterinarie, rimasta ferma a quando le famiglie italiane facevano i conti in lire e del tutto inadeguata all'attuale costo della vita.

L'ANMVI ha concluso la nota con l'invito ad affrontare in trasmissione il grave problema di una professione in grave sofferenza occupazionale anche in Veneto e che malgrado non riceva incentivi né sgravi fiscali si forma e si aggiorna a livelli di eccellenza medica e professionale, contribuisce in modo determinante alle azioni di sanità pubblica come l'identificazione canina e ad emergenze come la profilassi antirabbica ai cani.

Mortificare tanti professionisti, molti dei quali giovani laureati, non fa bene né all'informazione né ai professionisti veneti ormai esposti alla concorrenza europea, alla crisi economica e alla crisi occupazionale.

LETTERA DEL PRESIDENTE DELL'ORDINE PROVINCIALE DI PADOVA