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LA VETERINARIA PER LA RINASCITA DELL’APICOLTURA

LA VETERINARIA PER LA RINASCITA DELL’APICOLTURA
Si deve alla professione veterinaria e a pochi combattivi colleghi, il risveglio d'interesse sul destino delle api e del miele. Ingerenze esterne su competenze di sanità animale e sicurezza alimentare. Gli impegni del Ministero della Salute. I finanziamenti al Mipaaf. Manifesto-denuncia della FNOVI sulle illegalità in apicoltura.

La sanità delle api e la sicurezza alimentare del miele non saranno più "terra di nessuno", ma saranno restituite alle competenze della professione veterinaria, con il sostegno dichiarato del Ministero della Salute.

Ora che le api muoiono e gli allevatori non sanno più come salvarle, la FNOVI ha chiesto con forza che l'apicoltura rientri urgentemente nell'alveo della sanità e della sicurezza alimentare e al Ministero della Salute si sta lavorando a questo.
Dopo aver attivato un gruppo di lavoro ad hoc, la Federazione ha messo sul tappeto i problemi del settore, denunciato illegalità e mancanze e infine avanzato proposte tutte riconducibili alla riaffermazione della professione veterinaria, pubblica e privata, in questo settore della zootecnia nazionale.

Nel "manifesto" appena pubblicato dalla FNOVI e recapitato alla Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario si denunciano: la promozione dell'uso di farmaci illegali, diffusione di ricette e modalità d'uso non consentite o pericolose per l'apicoltore, sperimentazioni indebite di molecole farmacologicamente attive, referendum sull'uso di antibiotici, promozione di figure laiche per l'assistenza sanitaria, diffamazione di centri di ricerca, istituti, servizi veterinari e veterinari.

Non mancano le interferenze istituzionali: il progetto Apenet del Ministero delle Politiche Agricole, un progetto di ricerca che affida la lotta alle patologie delle api al personale addetto alla assistenza tecnica. Su quali dati ufficiali si è basato il Mipaaf per stanziare ben due milioni di euro all'anno? "La mia Direzione Generale non è stata informata né del progetto né dei suoi obiettivi - ha risposto Gaetana Ferri all'intervista rilasciata in TV alla FNOVI- "Ho avuto modo di dissociarmi e francamente sono rimasta perplessa e irritata del fatto che si facesse un'indagine che invade il campo delle malattie della specie senza informare l'organo istituzionale che ha dei compiti e dei doveri, rispetto alla situazione epidemiologica, anche nei confronti degli organismi internazionali. Ho intenzione di approfondire il progetto, perché se ci sono dei dati che ci possono esser utili dobbiamo esserne a conoscenza".

L'assenza di formazione veterinaria ha permesso che un intero settore zootecnico fosse lasciato a se stesso e divenisse terra di conquista. La Fnovi ha chiesto all'Università di farsi carico della formazione. "Ad oggi si muovono solo dei tecnici istruiti dal Ministero delle Politiche Agricole - ha dichiarato il Presidente della Fnovi Gaetano Penocchio- che si avventurano in uno spazio medico, facendo diagnosi e terapie in base a un fai da te che non possiamo accettare". E' di questi giorni la notizia dell'attivazione alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo di un master dedicato alla gestione sanitaria e ambientale dell'apicoltura.

Per questo mese sono attese novità positive. L'ordinanza ministeriale sulla varroasi è a buon punto e alla firma del Ministro o del Sottosegretario in base alla delega, la varroa non sarà più malattia soggetta a denuncia ma sottoposta a piani di sorveglianza coordinati dal Ministero della Salute e dal Centro di Referenza. Nel contempo è stata lanciata una sperimentazione su larga scala "Entro la fine dell'anno potremo avere questo prodotto registrato", ha aggiunto il Direttore Ferri, anticipando anche possibili interventi sulle norme che regolano gli scambi in apicoltura (es. di api regine) per rafforzare la prevenzione delle malattie.

L'APICOLTURA NON E' PIU' ABBANDONATA