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ANMVI: MODIFICARE LA COMPOSIZIONE CITES

ANMVI: MODIFICARE LA COMPOSIZIONE CITES
Non può dirsi compiutamente "autorità scientifica" una Commissione che persegua finalità di tutela di specie animali senza una qualificata presenza medico veterinaria. L'ANMVI ha chiesto ai Ministeri dell'Ambiente, delle Politiche Agricole e della Salute di modificare i criteri di composizione della Commissione scientifica Cites.

Il Consiglio Direttivo dell'ANMVI, nell'ultima riunione consiliare dell'8 luglio ha esaminato alcune problematiche professionali nel settore degli animali esotici e deliberato di attivarsi presso i Ministeri competenti per una serie di iniziative di valorizzazione del medico veterinario che si occupa di clinica degli animali da compagnia non convenzionali, esotici, selvatici e protetti.

Oggi, il Presidente dell'ANMVI Sandro Barbacini e il Vice Presidente Lorenzo Crosta,con delega settore animali esotici, hanno firmato una lettera ai Ministeri dell'Ambiente, delle Politiche Agricole e della Salute chiedendo di modificare i criteri di composizione della Commissione scientifica Cites.

Rifacendosi al Decreto 25 febbraio 2010 (Nomina della commissione scientifica CITES, per l'applicazione della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione), la lettera richiama l'attenzione sulla composizione della Commissione scientifica CITES per stigmatizzare l'assenza della professionalità medico-veterinaria, quale espressione di organizzazioni scientiche e professionali del settore.

Scrive l'ANMVI: "Oltre a ritenere indispensabile che un organismo avente il ruolo di "autorità scientifica", come previsto dal Regolamento CE n. 865/06 della Commissione Europea, annoveri fra i propri componenti profili professionali coerenti, siamo del parere che le finalità della Convenzione Cites richiedano il coinvolgimento strutturale di competenze specifiche, nella fattispecie medico-veterinarie.

I firmatari della nota chiedono pertanto "che i Ministeri in indirizzo provvedano ad una modifica delle norme nazionali istitutive della Commissione scientifica Cites, integrandone la composizione con uno più medici veterinari designati da organizzazioni veterinarie di rilevanza nazionale impegnate in iniziative di carattere scientifico-culturale nel settore degli animali cosiddetti "esotici" fra cui le specie protette e a rischio di estinzione".

"L'autorità scientifica in parola, che al momento non si avvale del contributo di medici veterinari designati da organizzazioni veterinarie- è la conclusione- potrebbe dare un nuovo impulso all'attuazione della commissione se si avvalesse di competenze di sanità e benessere animale, di esperienza, studio ed esercizio professionale a contatto con le specie protette e a rischio di estinzione, tanto in Italia quanto nei Paesi di origine".