Il Consiglio europeo ha ritenuto che la Commissione Europea debba disporre di ulteriori riflessioni prima di adottare una strategia politica e di approfondire il tema insieme alle istituzioni comunitarie, in particolare con il Parlamento Europeo, il Consiglio stesso e il Comitato Economico europeo. Il Consiglio ha sottolineato che dal dibattito politico dovranno scaturire proposte concrete sulle quali basare i futuri orientamenti politici.
La Commissione Europea propone anche di creare una rete europea di centri di referenza per la tutela e il benessere animale.
La maggioranza dei ministri ha espresso una preferenza per un sistema di etichettatura volontaria benessere degli animali piuttosto che per un regime obbligatorio. Molti ministri hanno sostenuto l'idea di un sistema informativo per un "European production model" nel suo insieme, piuttosto che avere un sistema informativo separato per ogni standard. Alcuni ministri hanno suggerito un approccio step-by-step, introducendo in una prima fase i sistemi di informazioni separate per alcuni standard fondamentali e creando, se sarà il caso, in una fase successiva un sistema di nuove informazioni per gli altri standard».
«Con questo dibattito - ha detto il ministro spagnolo dell'ambiente e dell'ambiente rurale e marino, Elena Espinosa - intendiamo da una parte migliorare l'informazione disponibile per i consumatori di fronte ai modi di produzione dell'Unione europea e dall'altra parte permettere agli allevatori di avere entrate garantite e giuste, in funzione di alcune esigenze specifiche relative ai metodi di produzione dell'Ue».
La questione viene affrontata anche dalla riunione dei ministri dell'agricoltura dell'Ocse che si svolge a Parigi il 25 e 26 febbraio e poi sarà esaminata all'interno della futura Politica agricola comune (Pac) e ri compresa nelle misure di gestione del mercato che saranno messe in opera dopo il 2013.
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