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MVS: SINDACO CONDANNATO, VETERINARI ASSOLTI

MVS: SINDACO CONDANNATO, VETERINARI ASSOLTI
Si è concluso con una condanna e due assoluzioni il processo sull'abbattimento di alcuni suini, affetti da malattia vescicolare. Il Tribunale di Lamezia Terme, sezione penale, ha condannato l'ex sindaco. Assolti i veterinari dell'ex azienda sanitaria locale veterinari: si sono comportati con puntuale e precisa competenza professionale. Si è concluso con una condanna e due assoluzioni il processo a carico dell'ex sindaco di Carlopoli e di due veterinari dell'ex azienda sanitaria locale, che erano stati coinvolti in una vicenda relativa all'abbattimento di alcuni suini, risultati affetti, dopo un controllo, da malattia vescicolare. Infatti il Tribunale di Lamezia Terme, sezione penale, ha condannato l'ex sindaco ad otto mesi di reclusione ed all'interdizione per due anni dai pubblici uffici, con l'accusa di non avere ottemperato ai suoi obblighi per evitare che si diffondesse una malattia tra i suini di un'azienda.

Il collegio giudicante ha invece assolto dalla stessa accusa, perché il fatto non sussiste, il direttore del dipartimento prevenzione e direttore dell'area sanità animali dell'Azienda sanitaria provinciale, ed un veterinario dipendente dell'Azienda sanitaria provinciale.

Nella fase preliminare delle indagini, secondo il sostituto procuratore all'epoca dei fatti, i due veterinari avrebbero indebitamente omesso o rifiutato di proporre per iscritto all'allora sindaco di Carlopoli, le misure atte ad impedire la malattia infettiva conosciuta come Mvs (malattia vescicolare suina) riscontrata nei suini di un'azienda agricola di Carlopoli. E di impartire per iscritto le istruzioni necessarie al detentore di capi infetti.Da qui il rinvio a giudizio dei due veterinari e dell'ex sindaco di Carlopoli.

Dal processo invece è emerso che i due veterinari si sono comportati con puntuale e precisa competenza professionale. La vicenda iniziò il 6 marzo del 2007, quando, a seguito di controlli preventivi e ciclici, vennero effettuati dei prelievi di sangue sui suini dell'allevamento dell'azienda agricola. I 12 campioni prelevati risultarono positivi alla malattia vescicolare.
Positività che fu di nuovo riscontrata con alcuni successivi prelievi negli altri riproduttori.
La normativa, quando si riscontra sieropositività su più campioni, prevede sia il sequestro dell'azienda che l'emanazione da parte del sindaco di un provvedimento di abbattimento dei capi entro le 72 ore.

Dal dibattimento processuale è emerso che il sindaco, con un primo provvedimento, aveva revocato l'ordinanza di sequestro cautelativo disposto dall'allora Asl di Lamezia Terme, e aveva poi emanato un'altra ordinanza che revocava la precedente, al fine di inviare i suini sieropositivi alla macellazione. Ordinanza, questa, seguita da un ulteriore provvedimento di sospensione delle operazioni di macello.

Da qui l'accusa contestata al sindaco di non avere compiuto «un atto del suo ufficio che per ragioni di igiene e sanità doveva essere disposto senza ritardo, ovvero l'emissione dell'ordinanza di abbattimento e di invio alla macellazione di 43 suini risultati positivi all'MVS, come richiesto dal servizio veterinario dell'Asl 6 di Lamezia Terme».

Nel corso del processo sono stati chiamati a testimoniare anche funzionari ministeriali e della Regione e il presidente dell'Ordine dei medici veterinari della Provincia di Catanzaro, che hanno confermato il corretto comportamento dei due veterinari.