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WEST NILE, PRECAUZIONI SULLE DONAZIONI DI SANGUE

WEST NILE, PRECAUZIONI SULLE DONAZIONI DI SANGUE
''Ha passato una notte a Venezia o a Mantova, Ferrara, Rovigo, Modena, Reggio Emilia e Bologna e relative province negli ultimi 28 giorni?''. E' questa la domanda che e' stata inserita nell'anamnesi dei donatori di sangue non residenti per limitare la diffusione della Febbre del Nilo. ''Ha passato una notte a Venezia o a Mantova, Ferrara, Rovigo, Modena, Reggio Emilia e Bologna e relative province negli ultimi 28 giorni?''. E' questa la domanda che e' stata inserita nell'anamnesi dei donatori di sangue non residenti nelle aree interessate per limitare la diffusione della Febbre del Nilo. Se la risposta dovesse essere affermativa scatta uno stop di donazione per 28 giorni a partire da quello in cui si e' soggiornato. Trasmessa dalle zanzare, la malattia solo accidentalmente puo' infettare l'uomo. Non solo: in oltre l'80% dei casi e' asintomatica, nel 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale e solo in un caso su 150 l'infezione virale puo' provocare sintomatologia malattia neuroinvasiva quale la meningite.

E' allarme febbre del Nilo a Venezia e in altre 6 citta' e relative province del nord-est Italia. A Mantova, Ferrara, Rovigo, Modena, Reggio Emilia e Bologna il Centro di sorveglianza epidemiologica ha registrato alcuni casi umani di malattia. Di qui l'attuazione di una serie di norme di sicurezza per bloccare il contagio. Prima fra tutte controlli mirati sulle donazioni di sangue.

''Siamo di fronte a un virus non pericoloso o aggressivo - sottolinea Simonetta Pupella, responsabile dell'area sicurezza del Centro nazionale del sangue - ma trasmissibile attraverso il sangue''. Di qui l'allerta per le trasfusioni. ''Se la malattia non crea problemi nella maggioranza delle persone sane - continua - chi riceve una trasfusione in genere e' debilitato e ha difese immunitarie basse, condizioni in cui il virus puo' diventare pericoloso''. Di qui la disposizione valida su tutto il territorio nazionale di sospendere per 28 giorni le donazioni di sangue di turisti e viaggiatori che sono stati nelle citta' definite 'a rischio'. ''Soprattutto per Venezia - afferma Pupella - il turismo ha un impatto importante, ma la sicurezza delle trasfusioni viene innanzi tutto e chi vi ha passato anche una sola notte e' momentaneamente escluso dalle donazioni''. Una regola, ricorda l'esperta, valida anche per chi ha viaggiato in uno dei tanti paesi in cui la febbre del Nilo e' endemica, come per esempio negli Stati Uniti. La restrizione, cosi' come il test Nat obbligatorio per verificare la sicurezza del sangue donato dai residenti, restera' il vigore fino a che la rete di sorveglianza degli insetti stabilira' che il virus non e' piu' presente nelle zanzare. ''Questo - conclude Pupella - potrebbe avvenire verso la fine di ottobre e in ogni caso dipende da quando finira' il periodo caldo umido che coincide con la fine della stagione delle zanzare''.

Nei giorni scorsi, la febbre del Nilo è tornata ad interessare il Polesine: il virus trasmesso dalla zanzara del genere Culex, ha reso noto l'Ulss 18, ha colpito, infatti, una donna di 77 anni di Castelmassa (Rovigo). L'anziana e' ricoverata nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Rovigo gia' da alcuni giorni. I sintomi che presentava hanno insospettito i medici, i quali hanno predisposto ulteriori accertamenti, chiedendo i test di conferma al centro regionale di Virologia. I risultati dei test hanno confermato il sospetto diagnostico: all'origine della malattia c'e' il virus del Nilo, o West Nile Disease, che a meta' settembre ha causato la morte di un uomo di 82 anni di San Bellino (Rovigo). Nello stesso periodo, sempre nel rodigino, erano stati segnalati altri due casi di contagio. (ANSA).