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BPV, CSQA CERTIFICA LE PRIME STRUTTURE

BPV, CSQA CERTIFICA  LE PRIME STRUTTURE
Il CSQA ha certificato le prime cinque strutture veterinarie per animali da compagnia. La certificazione di qualità debutta nei servizi professionali veterinari. Il disciplinare di riferimento è il Manuale di Buone Pratiche Veterinarie dell'Anmvi. Le strutture certificate entrano nel data base pubblico del CSQA. La certificazione di qualità debutta nel settore della clinica veterinaria per animali da compagnia. Cinque strutture veterinarie, le prime nel nostro Paese, hanno ottenuto il "bollino" di qualità dal CSQA, l'ente certificatore che ha riconosciuto il disciplinare di Buone Pratiche Veterinarie messo a punto dalla Commissione Qualità dell'ANMVI e presentato alla categoria nell'aprile del 2008.

Le prime strutture certificate sono:

Clinica Veterinaria Dr. Borgarello (Moncalieri-TO)

Clinica Veterinaria Cascina (Pisa)

Ambulatorio Veterinario Il Ponte (Cecina, Livorno)

Centro Veterinario Masaccio (Ambulatorio, Firenze)

Ospedale Veterinario Anubi (Moncalieri- TO)

Il percorso di avviamento alla certificazione è iniziato nell'autunno del 2008, non appena formalizzato il riconoscimento da parte del CSQA del disciplinare (Manuale BPV) e definito il regolamento di certificazione che stabilisce le procedure per il conseguimento del "bollino" e per il suo riconoscimento ufficiale.

Le prime strutture veterinarie certificate compaiono nel data base pubblico di CSQA, messo a disposizione dell'utenza a garanzia della veridicità e della trasparenza della certificazione. Il regolamento di certificazione del CSQA definisce anche le regole per la pubblicizzazione al pubblico del riconoscimento ottenuto da parte delle singole strutture, secondo la prassi metodologica di uno dei più importanti enti internazionali di certificazione di qualità.

Queste prime certificazioni hanno consentito ai consulenti di ANMVI Servizi di verificare l'applicabilità del Manuale ANMVI BPV e di metterne alla prova l'adozione nella pratica gestionale quotidiana. Il disciplinare si è dimostrato di semplice attuazione anche per chi era digiuno di nozioni di sistemi di qualità, adattabile a tutte le tipologie di struttura dalle più piccole a quelle di dimensioni medio-grandi e vantaggioso sul piano organizzativo.

I titolari delle prime strutture certificate hanno potuto constatare i miglioramenti organizzativi derivanti dall'implementazione di procedure codificate, tanto sul piano dell'efficacia gestionale che della razionalizzazione delle risorse umane e di tempo, conferendo alla pratica professionale metodo, approccio manageriale e standard operativi in grado di qualificare la prestazione professionale sul paziente animale e verso il proprietario/cliente. I cinque titolari raccontano la loro esperienza sul numero 33 di Professione Veterinaria.

Iniziative di divulgazione e di comunicazione al pubblico saranno avviate congiuntamente da ANMVI e CSQA per valorizzare l'impegno della professione veterinaria alla costante qualificazione professionale, secondo un obiettivo che rientra nelle priorità statutarie dell'Associazione e che risponde alla domanda di qualità che proviene dal mercato dei servizi professionali e dall'utenza.

Il disciplinare, Manuale Buone Pratiche Veterinarie, è patrocinato dalla FNOVI e dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, che hanno visto in questo lavoro piena aderenza al dettato deontologico e una spinta al progressivo innalzamento della qualità professionale dell'attività veterinaria. Il Manuale si rifà alle Good Veterinary Practice elaborate dalla FVE, considerate come propedeutiche alla certificazione di qualità.

Il progetto era partito più di tre anni or sono da una valutazione del Consiglio Direttivo dell'ANMVI che, a fronte dei cambiamenti del mercato, delle regole professionali e delle esigenze della società, aveva ritenuto indispensabile dotare la categoria di un percorso che permettesse alle strutture veterinarie di potersi distinguere ed offrire ai clienti garanzie di qualità delle loro prestazioni e servizi.