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REDDITI 2024

Concordato preventivo, pronto il software per i forfettari

Concordato preventivo, pronto il software per i forfettari
Con il software di calcolo di Sogei, il Fisco calcola la proposta di reddito imponibile concordatario per i contribuenti forfettari. Per loro il concordato non è biennale.

Il concordato preventivo è operativo anche per le Partite Iva che aderiscono ai regimi fiscali agevolati, cosiddetti forfettari. E' infatti pronto il software di Sogei- agenzia di servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate- che calcola il reddito imponibile 2024 sul quale- se il contribuente aderirà- sarà possibile applicare il concordato preventivo. Il software agisce sul Modello Redditi da presentare entro il 31 ottobre (RedditiOnLine Pf 2024).

Chi sono i forfettari- Con qualche dilazione temporale rispetto ai contribuenti in regime ordinario (per i quali il programma di elaborazione “Il tuo ISA 2024 CPB” è disponibile già dal 15 giugno), anche le Partite Iva in regime agevolato possono cominciare a calcolare la proposta concordataria del Fisco.  Si tratta delle Partite Iva che non presentano il Modello ISA (Indice Sintetico di Affidabilità). Sono esclusi dal concordato i forfettari con un reddito inferiore a 2mila euro, quelli che sono passati al regime agevolato quest'anno e quelli che hanno aperto la partita IVA nel 2023 con immediata adesione al regime di forfait.

Concordato "sperimentale" di un anno
- Per i forfettari - «in via sperimentale» - il patto fiscale sarà solo annuale (non biennale). Il termine ultimo per decidere se aderire alla proposta di concordato è sempre il 31 ottobre, offrendo uno spazio temporale sufficientemente ampio per calcolare una stima del reddito quasi annuale. Osservano gli analisti del Sole 24 Ore che - a differenza dei concordatari ISA-  i forfettari potranno decidere se aderire o meno sulla base di uno storico "annuale" ( solo il 2024) cioè su  un reddito "più consuntivo che preventivo".

Cos'è il concordato preventivo- E' un accordo proposto dall'Amministrazione fiscale ai contribuenti, per stabilire un reddito stimato su cui basare il calcolo delle imposte.
Se i contribuenti accettano la stima di reddito proposta dal fisco, potranno evitare  i controlli e le verifiche annuali più complesse.

Decreto attuativo- Ieri il Vice Ministro al Mef Maurizio Leo ha firmato il decreto attuativo del concordato preventivo, sia biennale  (cd CPB) per i professionisti ISA, sia annuale per i professionisti forfetari. Bollinato dalla Ragioneria di Stato il Decreto- anticipato dal notiziario specializzato Fisco e Tasse-  è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Modifiche in vista-  Intanto, il decreto correttivo alla riforma fiscale- in corso di esame in Parlamento - ritocca le procedure e le modalità di calcolo del concordato. Non è ancora stata detta l'ultima parola sulla richiesta presentata in audizione parlamentare dai Commercialisti di prevedere altri vantaggi per chi aderisce al patto fiscale, in primis sul fronte dei controlli, "introducendo incentivi e misure che diano certezza dei benefici fiscali".