I fondi destinati dal Ministero della Salute all'Assessorato siciliano alla sanità sono stati spesi "allo scopo di acquistare tendaggi e arredi, distraendo somme altrimenti destinate alla prevenzione del randagismo". Approvazione unanime dell'ordine del giorno del consigliere Apprendi. L'Ordine del Giorno presentato il 25 marzo all'Assemblea Regionale Siciliana dal deputato del PD Pino Apprendi e votato all'unanimità, aiuterà a fare chiarezza sulla destinazione dei fondi per contrastare il randagismo. L'Ordine del Giorno rivela sconcertanti particolari sulla destinazione dei fondi sul randagismo che il Ministero della Salute ha destinato all'Assessorato Regionale alla Sanità: soldi spesi - si legge nell'atto parlamentare - "addirittura allo scopo di acquistare tendaggi e arredi, distraendo somme altrimenti destinate alla prevenzione del randagismo".
Nell'Ordine del Giorno si evidenzia, purtroppo, l'assoluta inadeguatezza delle politiche e delle iniziative regionali in materia di prevenzione del randagismo e di anagrafe canina e in particolare si "rileva una stridente differenza tra quanto dichiarato dal Sottosegretario Martini a proposito dei trasferimenti disposti in favore della Regione siciliana e gli impegni assunti dall'Assessorato regionale alla Sanità che solo recentemente ha impegnato e in parte assegnato, attraverso bandi, meno di un milione di Euro ai Comuni, consorzi di Comuni, Aziende sanitarie locali e associazioni di volontariato".
L'Ispettorato Veterinario dell'Assessorato regionale viene accusato di essersi contraddistinto per ripetuti episodi d'inerzia e per una condotta che ha anche arrecato danni all'immagine turistica della Regione. Infine, con l'atto parlamentare si chiede al Governo regionale di fornire una puntuale elencazione dei trasferimenti ricevuti dallo Stato e un'esaustiva rendicontazione degli impegni assunti, di verificare se gli assegnatari di fondi e dei relativi incarichi abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati nonché di accertare e perseguire le responsabilità amministrative e omissive di quanti hanno determinato, nel tempo, l'attuale condizione di disastro nella gestione della lotta al randagismo.
La LAV Sicilia ha incaricato i propri legali di depositare una richiesta d'indagine alla Procura regionale della Corte dei Conti, per verificare come questi fondi sono stati spesi, non spesi o non recuperati.XV Legislatura ARS
IL TESTO DELL'ORDINE DEL GIORNO
REPUBBLICA ITALIANA ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
ORDINE DEL GIORNO APPROVATO NELLA SEDUTA N. 77 DEL 25 MARZO 2009
(119)
L'ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
PREMESSO che:
i recenti e drammatici fatti verificatisi nella Sicilia sud orientale hanno evidenziato l'assoluta inadeguatezza delle politiche e delle iniziativeregionali in materia di prevenzione del randagismo edi anagrafe canina;
si rileva una stridente differenza tra quanto dichiarato dal sottosegretario, on. Martini, a proposito dei trasferimenti disposti in favore della Regione siciliana e gli impegni assunti dall'Assessorato regionale Sanità, che solo recentemente ha impegnato e in parte assegnato, attraverso bandi, meno di un milione di euro ai
comuni, consorzi di comuni, aziende sanitarie locali e associazioni di volontariato;
RILEVATO che tale stridente differenza lascia supporre che ingenti risorse statali siano andate perdute nei meandri delle perenzioni;
CONSIDERATO che:
l'ispettorato veterinario dell'Assessorato regionale si è contraddistinto per ripetuti episodi d'inerzia, addirittura allo scopo di acquistaretendaggi e arredi, distraendo somme altrimenti destinate alla prevenzione del randagismo;
tale inerzia e tale disinvolta gestione hanno anche portato danni all'immagine turistica della Regione e alla visibilità dell'amministrazione,
IMPEGNA IL GOVERNO DELLA REGIONE
a fornire una puntuale elencazione dei trasferimenti ricevuti dallo Stato e un'esaustiva rendicontazione degli impegni assunti, delle relative finalità e dei destinatari;
a verificare se gli assegnatari di fondi e dei relativi incarichi abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati;
ad accertare e a perseguire le responsabilità amministrative ed omissive di quanti hanno determinato, nel tempo, l'attuale condizione di disastro nella gestione della lotta al randagismo.