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INQUINAMENTO, INDAGATO VETERINARIO DECEDUTO

INQUINAMENTO, INDAGATO VETERINARIO DECEDUTO
Disastro ambientale e inquinamento delle acque in provincia di Roma e nel Frusinate. I carabinieri del Noe di Roma hanno notificato quattro avvisi di garanzia. Il Messaggero ne aggiunge un quinto al dirigente veterinario della Asl, scomparso tre anni fa. Intervento di Ugo Della Marta, dirigente veterinario della Regione Lazio, in memoria di un "valoroso collega".

Le indagini sull'inquinamento nella Valle del Sacco, in provincia di Roma e nel Frusinate, sono approdate alla notifica di cinque avvisi di garanzia per disastro ambientale e inquinamento delle acque. Il Messagero di Roma pubblicava ieri i nomi degli indagati per responsabilità negli scarichi omessa comunicazione dell'inquinamento. Fra questi figura il "veterinario della Asl RmB Pierluigi Grande, responsabile del controllo del latte all' interno della centrale di Roma", insieme al direttore dello stabilimento della centrale del Latte di Roma fino al 2006; Giuseppe Zulli, direttore dello stabilimento industriale Caffaro di Colleferro; Carlo Gentile; Giovanni Paravani; Renzo Crosariol legale rappresentante e responsabile tecnico del Consorzio Csc di Colleferro titolari dello scarico finale del collettore generale delle cosiddette acque bianche. I due responsabili della Centrale del latte sono accusati d'aver nascosto la verità agli allevatori sulla forte presenza di sostanza inquinante del tipo Beta-esaclorocicloesano all' interno dei terreni dove pascolavano le mucche nella zona compresa tra Colleferro, Segni e Gavignano sul fiume Sacco.


"Una notizia, come tante altre- commenta Ugo Della Marta Dirigente Area Veterinaria della Regione Lazio- un'altra indagine che vede indagati dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale. Peccato - aggiunge- che nessuno si è accorto che Pierluigi Grande da tre anni ormai ci ha abbandonato. Per chi l'ha conosciuto da vicino come collega, come dirigente nazionale sindacale, come professionista, come uomo e ne ha potuto apprezzare le qualità umane e professionali è stato come vederlo morire un'altra volta. Io non posso essere annoverato tra i suoi amici più intimi ma posso dire di averlo frequentato con tanta assiduità proprio, in piena emergenza "Valle del Sacco", nella primavera del 2005, quando la malattia lo aveva già attaccato ma lui era in prima linea assieme ai colleghi delle dell'ASL Roma G, di Frosinone e dell'Istituto Zooprofilattico".


Della Marta - che ha inviato ad @nmvi Oggi queste dichiarazioni con l'invito alla pubblicazione "in memoria di questo valoroso collega" - prosegue ricordando che il contributo di Grande " fu fondamentale per dipanare una matassa ingarbugliatissima, per organizzare il monitoraggio sul latte che arrivava alla centrale e per regolare i rapporti con la stessa industria che minacciava di sospende il ritiro del latte da quasi tutta la Regione, con quali ripercussioni economiche sociali si possono immaginare. Poi, con la discrezione e la dignità che lo contraddistinguevano ci disse che si sarebbe allontanato per un po' di tempo. E noi ne cominciammo a sentire subito l'assenza durante le riunioni che si susseguivano incessanti: ci mancava la sua capacità di analisi e di sintesi che sicuramente ne facevano uno dei migliori di noi. Poi la lotta caparbia e dignitosa ma purtroppo inutile contro la terribile malattia".