• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295

CON TRENITALIA UN BUON ACCORDO, ANZI NO

CON TRENITALIA UN BUON ACCORDO, ANZI NO
Il nuovo regolamento per l'accesso degli animali sui convogli di Trenitalia divide. C'è chi parla di un buon accordo e chi di un passo indietro nelle regole della civiltà. Per alcuni le FS si confermano zoofobe, per altri sono più attente ai cani che ai bambini. Le nuove disposizioni per i viaggiatori proprietari a bordo di Trenitalia sono "un buon accordo" per il Sottosegretario Francesca Martini: "abbiamo scampato il rischio- dice Martini - che i cani non potessero viaggiare in treno". Per Gianluca Felicetti, Presidente della LAV le Ferrovie dello Stato hanno fatto "sostanzialmente marcia indietro sul divieto d'accesso alle vetture per i cani di media e grande taglia. Potranno cosi' continuare a viaggiare sui treni, con le consuete accortezze e la responsabilita' del detentore, senza rappresentare piu' un mai provato problema igienico o sanitario. Per questo non sara' necessario ne' l'uso obbligatorio del trasportino ne' la criticata certificazione veterinaria, sostituita dal, certo, documento comprovante l'iscrizione all'anagrafe canina". "Non ci sara' piu' la possibilita' per un altro viaggiatore di pretendere lo spostamento o la discesa forzata del cane" conclude Felicetti.

Sulle razze pericolose che, come ricordato ieri dall'ANMVI a Panorama.it, fanno riferimento ad una ordinanza in scadenza a fine gennaio del 2009, si attende il nuovo provvedimento del Sottosegretario Martini che ha già annunciato l'abrogazione della black list.

Il Moige, il Movimento dei genitori che parla di "approccio democratico", ma- dice "resta da chiarire perche' ad oggi sui treni ci siano piu' facilitazioni per chi porta un cane che per chi porta un bambino: come e' possibile che vengano garantite maggiori agevolazioni a chi porta con se' un animale piuttosto che un bambino?" Per questo il Moige chiede 'all'amministratore
delegato di Trenitalia un confronto'.


Vincenzo Donvito, presidente Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) "Trenitalia crea un caso inesistente e con una cortina fumogena copre le proprie inadempienze igieniche e viola il diritto alla mobilita' dei cittadini. Le nuove norme di Trenitalia per far viaggiare i cani sui treni sono un passo indietro sulla strada della civilta' e dei servizi al cittadino- dice Donvito. Altra novita' 'restrittiva- dice Vincenzo Donvito, presidente Aduc- riguarda le cosiddette razze pericolose: la lista dei 'cani pericolosi' potrebbe anche non esistere piu' in futuro, ma ora c'e' e non si sa, a parte le dichiarazioni, se verra' soppressa o meno"'.

Per il Codacons: quello sui cani pericolosi in carrozza e' 'un giro di vite condiviso dal Codacons', al quale, pero', il sottosegretario Martini 'deve far seguire un minimo di coerenza, e non eliminare, come ha dichiarato di voler fare, l'elenco delle razze potenzialmente pericolose'. Lo afferma una nota dell'associazione di consumatori.Il Codacons, anzi, 'chiede di ampliare l'elenco delle 17 razze attualmente considerate potenzialmente pericolose almeno con l'inserimento dei seguenti cani: Mastino napoletano, American Staffordshire Terrier, Staffordshire Bull Terrier, Dobermann, Dogue De Bordeaux, Cane Corso, Mastiff'.

L'On Gianni Mancuso (AN) esprime la propria soddisfazione rispetto al precedente regolamento "assolutamente punitivo nei confronti dei proprietari di cani che prevedeva soltanto il trasporto di cani di peso non superiore a 6 Kg, all'interno di un trasportino". Per Mancuso che è stato tra i promotori del tavolo Ministero-FS, "l'atteggiamento di chiusura di Trenitalia era stato condizionato dalle errate notizie di stampa, che avevano pubblicizzato alcuni episodi di carrozze infestate da aracnidi che erano stati definiti zecche".

Per la parlamentare Donatella Poretti (PD) siamo al " rigore zoofobico da paese incivile 'A fronte degli oltre 170 mila animali che in un anno hanno preso il treno- sottolinea- a fronte delle battaglie per il rispetto degli animali, dei soldi 'sprecati' per le campagne contro l'abbandono dei cani, delle 'ridicole' campagne per l'uso dei mezzi pubblici a favore dell'ambiente, il monopolista Trenitalia ha deciso che tollerera' la loro presenza, purche' relegati nell'ultima carrozza di seconda classe per gli Intercity e Espressi, pagando comunque meta' biglietto -prima era fino ad un massimo di 5 euro-, oppure nelle piattaforme dei treni regionali'. Mentre, 'per l'odiosa lista di razze cosiddette pericolose, e mai dimostrata scientificamente, il divieto e' totale'.

Per Cristina Morelli dei Verdi: "vietare ai cani ritenuti pericolosi di salire sui tremi e' un 'passo indietro' nel riconoscimento dei diritti degli animali, "la discriminazione dei cani considerati pericolosi e di alcune tipologie di treni come gli Eurostar e', infatti, non realistica e non senza giustificazioni'. Le misure previste per il trasporto dei cani di taglia medio e grande- conclude- sono infatti gia' fin troppo restrittive restrittive". (dal notiziario DIRE Welfare)