Sul ddl che disciplina il finanziamento dei controlli sanitari ufficiali manca il parere della Conferenza Stato-Regioni. La Commissione Affari Sociali ne discute oggi. Francesca Martini: il Ministero ha fissato la tipologia e gli importi delle tariffe per i controlli sanitari ufficiali su animali, prodotti di origine animale e mangimi. E' all'ordine del giorno della Commissione Affari Sociali lo schema di
decreto legislativo recante disciplina delle modalità di finanziamento dei controlli sanitari ufficiali di cui al
regolamento (CE) n. 882/2004. La Commissione non potrà esprimersi entro oggi, come da scadenza parlamentare, perché non è ancora pervenuto il prescritto parere della Conferenza Stato-Regioni.
Gianni MANCUSO (PdL), relatore del provvedimento, osserva che i controlli in oggetto (inerenti ai rischi sia per gli esseri umani sia gli animali) sono quelli «intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali». Il provvedimento in esame è diretto sostanzialmente a introdurre tariffe uniformi per tutto il territorio nazionale, al fine di evitare eventuali problemi di disomogeneità nell'applicazione delle tariffe a livello territoriale.
Lo schema di decreto si compone di 17 articoli e di 3 allegati. Il sottosegretario Francesca MARTINI ha ricordato in Commissione che il decreto costituisce l'attuazione della delega conferita al Governo con la Legge comunitaria 2007, che all'articolo 27 ha delegato il Governo ad adottare un decreto legislativo relativo al rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali di cui al Regolamento (CE) n. 882/2004 (la delega scadrà il 21 settembre p.v.). Detto Regolamento comunitario obbliga gli Stati membri a rendere disponibili adeguati finanziamenti per l'organizzazione delle attività di controllo. L'articolo 27, inoltre, prevede che gli Stati membri possano riscuotere tasse o diritti a copertura dei costi sostenuti per i controlli di cui trattasi. Per alcuni tipi di controlli, tra l'altro, gli Stati membri sono obbligati a stabilire una tariffa che non può essere né inferiore agli importi minimi specificati dal medesimo Regolamento, né superiore ai costi sostenuti dalle Autorità competenti. Nello schema di decreto predisposto da questo Ministero sono fissate la tipologia e gli importi delle tariffe da porre a carico degli operatori dei settori interessati per l'espletamento dei controlli sanitari ufficiali eseguiti su animali, prodotti di origine animale e mangimi. I controlli sono quelli effettuati dalle A.S.L., su animali e prodotti, allevati o ottenuti e commercializzati da allevamenti o stabilimenti italiani e quelli sulle merci in importazione da Paesi terzi, di competenza degli Uffici periferici del Ministero (Posti di Ispezione Frontaliera-PIF e Uffici di sanità marittima aerea e frontiera - USMAF).
Ad oggi, la copertura dei costi per l'effettuazione dei controlli ufficiali è disciplinata in parte dal decreto legislativo 432/1998 ed in parte da norme statali o regionali. Tale frammentazione crea notevoli incertezze e disomogeneità nell'applicazione delle tariffe a livello territoriale, tanto che i rappresentanti delle categorie interessate hanno più volte lamentato una disparità di trattamento a seconda del luogo ove svolgono la propria attività lavorativa. Fenomeno, questo, che contraddice le regole della concorrenza leale e genera distorsioni commerciali, costituendo una motivazione per emanare subito un provvedimento contenente tariffe uniformi per tutto il territorio.
Il testo dello schema di decreto legislativo non comporta nuovi o maggiori oneri, né minori entrate, a carico del bilancio dello Stato o della finanza pubblica, bensì, al contrario, comporterà un aumento delle entrate complessive.
Tale risultato si evince analizzando il sistema di finanziamento dei controlli attualmente in vigore. Per quanto riguarda i cosiddetti «controlli sul territorio» effettuati dalle Asl, il decreto legislativo 432/98, prevedeva tariffe esclusivamente per i controlli sui macelli, sulle uova e su pochi altri settori. Con lo schema di provvedimento in esame, si estendono le tariffe anche ad ulteriori categorie della filiera alimentare, inoltre, si introduce una tariffa per i controlli presso gli stabilimenti di produzione e presso la distribuzione all'ingrosso (sia di vegetali che di prodotti di origine animale).
Aumentando, quindi, la tipologia di tariffe, e in gran parte anche l'entità di quelle preesistenti, si avranno maggiori entrate per le casse dello Stato.
Il provvedimento normativo di cui si tratta è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 17 settembre 2008, sarà sottoposto all'esame della Conferenza Stato-regioni, il cui parere dovrebbe essere espresso a breve.