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ONAOSI, SENZA OBBLIGO NIENTE RAPPRESENTANZA

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Se l’obbligo di contribuzione in favore dell’ONAOSI è solo dei sanitari dipendenti in quanto tali e non in quanto iscritti agli ordini, allora bisogna mettere mano alle regole statutarie e rivedere le rappresentanze dei contribuenti. E’l’assunto di una proposta delle organizzazioni sindacali mediche e veterinarie pubblicata al sito del SIVEMP. “Occorre una riforma condivisa e coerente con la nuova tipologia di contribuenti", dicono i sindacati che propongono” una modifica dello statuto che preveda una rappresentanza negli organi di gestione coerente con le categorie dei contribuenti obbligatori”. Per farlo chiedono l’attivazione di una commissione ad hoc. “Le funzioni degli Ordini professionali ed il relativo ruolo dei presidenti degli ordini provinciali nella determinazione dei componenti del consiglio di amministrazione andranno commisurate allentit della contribuzione volontaria. Occorre infatti tener conto che la qualifica di contribuente dellEnte determinata in via quasi esclusiva dall’appartenenza alla Dipendenza delle pubbliche amministrazioni e solo marginalmente dall’iscrizione all’albo professionale”. Successivamente, al termine del 2007 potrà essere determinato in via definitiva il numero dei contribuenti volontari e pertanto si potrà stabilirne la relativa rappresentanza. Nella proposta dei sindacati l’adesione volontaria “potrà essere effettuata mediante opzione definitiva, a far valere per tutto il periodo dell’iscrizione al relativo albo, entro un anno dall’entrata in vigore della legge finanziaria ed in futuro entro sei mesi dalla prima iscrizione all’ordine professionale”. La quota volontaria “dovrà essere adeguatamente più elevata rispetto alla quota obbligatoria, in quanto mentre i contribuenti obbligatori versano il contributo anche quando privi di carichi famigliari, la platea dei contribuenti volontari sarà verosimilmente composta da soggetti con carichi famigliari, che presumibilmente potranno fruire di una quota maggiore di servizi”. Non andrà invece aumentato il valore economico del contributo dei pubblici dipendenti, “se non per aggiustamenti alle dinamiche inflattive, pena la disaffezione nei confronti dell’Ente da parte dei contribuenti obbligatori”. Nell’erogazione dei servizi ai non assistiti, “le graduatorie di accesso dovranno prevedere il criterio degli anni di contribuzione come elemento prioritario per l’assegnazione dei servizi stessi.” Gli interlocutori garanti delle nuove regole non potranno che essere le organizzazioni sindacali, che si portano in prima fila nel processo di revisione delle rappresentanze delle categorie sanitarie e che auspicano che il nuovo assetto sia raggiunto “senza condizionamenti politici esterni che sarebbero inopportuni e pericolosi e che rischierebbero di allontanare la fondazione dai propri contribuenti ed assistiti”.(fonte: sivemp.it)