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PET THERAPY, SERVONO LINEE GUIDA NAZIONALI

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Prendono il via i primi due progetti scientifici italiani sulla pet therapy, sempre piu' diffusa come supporto psicologico per i pazienti, soprattutto bambini e anziani, vittime di malattie psichiatriche (dalla depressione all'autismo), di tumori o di malattie renali che costringono alla dialisi, ma anche lungodegenti e disabili. Finanziati con 150.000 euro per tre anni grazie a una convenzione con l'Istituto di Medicina Sociale, i due progetti si svolgono in Lazio e Campania, ha detto la biologa Alessandra Maltese, dell'Istituto Neutraumatologico Italiano. Anche in Italia, quindi, la pet therapy diventa per la prima volta terreno di ricerca e sperimentazione. Pazienti in dialisi (a Napoli) e disabili (a Roma) saranno i protagonisti dei primi due progetti. Nel frattempo gli esperti sono al lavoro perche' questa particolarissima forma di terapia cominci ad organizzarsi. ''Della pet therapy si parla molto, ma in realta' c'e' ancora poca preparazione e poca collaborazione tra gli addetti ai lavori. L'ideale - ha osservato Alessandra Maltese - sarebbe arrivare in futuro a linee guida nazionali'', con un percorso unico di formazione. La priorita', ha aggiunto, e' ''fare in modo che nulla sia lasciato all'improvvisazione''. Per questo si lavora per creare gruppi di lavoro interdisciplinari che comprendano medici, psicologi o psichiatri, veterinari, educatori, logopedisti e fisioterapisti, uniti attorno a programmi di riabilitazione ben definiti. E avendo presente, inoltre, che la pet therapy non e' soltanto terapia, ma comprende almeno tre specializzazioni, distinte a seconda del tipo di intervento e del tipo di pazienti: l'attivita', la terapia e l'educazione assistite con animali. Cani, cavalli, pony, conigli, ma anche asini (sempre piu' numerosi) e cincilla' (dal carattere dolce e i polpastrelli morbidi, non graffiano e non mordono) sono in prima fila tra gli animali che aiutano a sopportare il peso della malattia. Tanti i progetti che coinvolgono i gatti, ma secondo alcuni esperti questi animali non sempre sono tranquilli al di fuori del loro habitat. Affidabilita', prevedibilita', capacita' di accettare situazioni nuove e di interagire con persone di tutte le eta' e in tutte le condizioni sono le qualita' richieste agli animali della pet therapy, ciascuno dei quali deve superare una selezione e quindi un periodo di educazione. A stabilire, poi, l'animale piu' adatto a un particolare paziente sono gli esperti, considerando le caratteristiche di entrambi.(ANSA).