L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani- ANMVI- plaudendo alle dichiarazioni del Presidente della Repubblica On Giorgio Napolitano che considera la proliferazione delle sedi universitarie un fenomeno “preoccupante” e “da verificare attentamente”- promuove una petizione indirizzata al Capo dello Stato affinché siano ristabiliti i diritti costituzionali allo studio e al lavoro.
"La Costituzione Italiana - si legge nella petizione - garantisce, infatti, tanto il diritto alla “formazione” e alla “elevazione professionale” quanto il “diritto al lavoro”, ma l’attuale panorama accademico nazionale- caratterizzato da gravi anomalie e distorsioni - non si presta a garantire un’adeguata offerta formativa e concreti sbocchi occupazionali ai laureati in medicina veterinaria".
Le cause individuate dall’ANMVI sono da ricondurre a: 1.proliferazione dei corsi di laurea in medicina veterinaria ( n.14 corsi di laurea attivati, al di sopra della media europea) 2. esubero di laureati in medicina veterinaria ( +17,9% negli ultimi 5 anni) 3.programmazione del numero di posti a medicina veterinaria errata in eccesso ( n. 1415 posti per l’a/a 2005/2006 non corrispondono al reale fabbisogno di mercato )4.carenze nell’orientamento agli studi universitari -(ben 4626 candidati ai test di ammissione a medicina veterinaria per l’a.a. 2006/2007)
5.diffusa inosservanza negli Atenei degli standard didattici indicati dalla UE ( solo 3 facoltà su 14 hanno conseguito il riconoscimento EAEVE) 6. anacronismi nella definizione delle materie di insegnamento accademico 7. moltiplicazione di corsi di laurea “breve” (n. 48) per profili professionali fittizi -
- 8.contrazione degli spazi occupazionali nel settore medico-veterinario9.insufficiente domanda sociale di prestazioni medico – veterinarie 10.scarsa considerazione pubblica delle competenze medico - veterinarie 11.-Inadeguata competitività della professione veterinaria su scala europea.
L’appello, al quale possono aderire medici veterinari (e non), recita: "A Lei, Signor Presidente, garante della Costituzione del nostro Paese, chiediamo di intervenire presso il Governo italiano ed in particolare presso il Ministero dell’Università e della Ricerca affinchè si corregga questa situazione di gravissima distorsione dell’offerta formativa accademica e del mercato occupazionale, promuovendo le condizioni che rendano effettivo l’esercizio dei diritti costituzionali alla formazione e al lavoro e rimuovendo tutti gli ostacoli attualmente esistenti."