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INFLUENZA CANINA, DEL PIERO IN ITALIA

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A pochi giorni dal suo arrivo in Italia, invitato dalla SCIVAC per un convegno scientifico sull’influenza canina, Fabio del Piero commenta il caso del cane di Baku, in Azerbaijan. Dalla UPenn, la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Philadelphia dove svolge attività di insegnamento e ricerca, Del Piero invita a “procedere con metodo e cautela” e la stampa, aggiunge, “ dovrebbe fare lo stesso”. A metà marzo la commissione governativa per la lotta all’influenza aviaria della capitale Baku aveva diffuso la notizia che il virus sarebbe stato trovato su un cane randagio morto in Azerbaijan. Secondo Del Piero “Qualsiasi procedura diagnostica che cerchi delle scorciatoie, ignorando un completo esame necroscopico rischia di produrre dei falsi negativi o dei falsi positivi. Pertanto le fonti dell' informazione dovrebbero chiarire prima le metodiche usate e l'origine dell' informazione. Lo stesso vale per le diagnosi in vivo dove dovrebbero essere usate molteplici procedure ancellari come sierologia con valutazione sella sieroconversione, PCR ed isolamento convenzionale che dovrebbero anche essere correlate con la presenza di segni clinici plausibili. E' importante procedere con metodo e cautela e la stampa dovrebbe fare lo stesso. Del Piero aggiornerà i veterinari italiani sull’ influenza canina domenica 2 aprile, a Cremona presso il Centro Studi della SCIVAC. Con lui ci saranno i relatori Paola Dall’Ara, Nicola Decaro, Stefano Bo e Saverio Paltrinieri. Il Convegno potrà essere l’occasione anche per commentare una recente ricerca portata a termine proprio da ricercatori della UPenn in questi giorni sul rischio che padroni raffreddati ed incauti possano contagiare il loro cane.