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SIVEMP, PROPOSTE AL FUTURO GOVERNO

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Un coordinamento politico autorevole ed efficiente della sanità pubblica veterinaria, la tutela della professionalità dei veterinari pubblici, una revisione della attuale situazione dell’Università. Queste in sintesi le richieste che il Sivemp sottopone al futuro governo, e che sono state illustrate a Torino lo scorso 24 marzo durante un incontro tra veterinari ed altri operatori della sanità pubblica con i candidati al Parlamento. Nel corso del suo intervento il Segretario Nazionale Aldo Grasselli ha ricordato come sia “necessario preservare l’attuale impostazione della Sanità pubblica veterinaria italiana, che rappresenta una risorsa dalle caratteristiche peculiari in confronto ad altre situazioni che si verificano a livello di Unione Europea. Forte del retaggio del sistema delle Condotte veterinarie, l’attuale sistema italiano permette una capillarizzazione territoriale che bene si presta a interagire con un mondo produttivo frammentato e strutturato in molteplici filiere produttive, connotate dalla loro peculiarità e dalla loro fragilità. Conciliare l’esigenza di tutelare questo modello di organizzazione e al contempo ottemperare alla normativa elaborata a livello comunitario è un’operazione difficile, che presume un coordinamento politico centralizzato e propositivo in grado di dare contenuti all’azione delle nuove istituzioni, come l’Agenzia alimentare europea, per non lasciare alla burocrazia tecnica il compito di elaborare soluzioni di corto respiro. Per questi e altri motivi il Sivemp guarda con preoccupazione alla devolution, in quanto non è scontato che la regionalizzazione delle competenze nel settore della medicina pubblica veterinaria porterà beneficio alle produzioni locali; sempre in riferimento alla devolution, da Segretario ha fin da subito preannunciato la indisponibilità del Sindacato ad avallare la eventuale regionalizzazione dei contratti di lavoro per i veterinari pubblici. La salvaguardia delle produzioni locali - ha continuato Grasselli - si lega inoltre con la presenza sul territorio di veterinari professionalmente motivati e dalla solida preparazione, cosa che l’attuale organizzazione del sistema universitario è ormai ben lungi dal garantire. Non solo il nuovo governo dovrà affrontare il problema della proliferazione delle Facoltà di medicina veterinaria in Italia, che moltiplica il numero di neolaureati a discapito della qualità della formazione e al prezzo della disoccupazione o della sottoccupazione dei neolaureati, ma dovrà pure affrontare il problema dell’inserimento dell’Università nel Sistema Sanitario Nazionale, problematica finora sostanzialmente elusa”. All’incontro sono intervenuti in rappresentanza del mondo politico piemontese Enzo Ghigo (Forza Italia), Walter Togni (lega Nord) e Livia Turco (l’Ulivo). Hanno partecipato anche il Prof. Carlo Girardi e il Prof. Giovanni Re, della Facoltà di Medicina veterinaria, in rappresentanza del mondo universitario. (fonte:SIVEMP)