Una 'moratoria' di 10 mesi delle tasse e un fondo per l'emergenza avicola di 100 milioni per tutto il 2006: e' quanto prevede l'emendamento del governo al
decreto legge in materia di agricoltura sulle misure per fronteggiare la crisi del settore avicolo. Il testo ha avuto il via libera dell'Assemblea di Montecitorio e deve passare ora al Senato per la definitiva conversione. Sono sospesi ''a decorrere dall'1 gennaio 2006 e fino al 31 ottobre 2006, a favore di allevatori avicoli, imprese di macellazione e trasformazione di carne avicola, mangimistiche e di trasporto, esercenti attivita' di commercio all'ingrosso di carni avicole, i termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari, nonche' il pagamento di ogni contributo o premio di previdenza e assistenza sociale, compresa la quota a carico dei dipendenti, senza aggravio di sanzioni, interessi o altri oneri. Intanto, i capi veterinari dell'Ue hanno dato il
via libera a Bruxelles all'attuazione dei due piani di vaccinazione di volatili presentati dalla Francia e dall'Olanda, per prevenire il diffondersi del virus dell'influenza aviaria nelle aree piu' sensibili di questi due paesi. Lo ha annunciato la Commissione europea, precisando che nel caso della Francia verranno vaccinati 900.000 volatili di allevamento nei dipartimenti della Vandea, Loira Atlantico e Lande. Verranno immunizzati contro il virus H5N1. Le vaccinazioni inizieranno subito e proseguiranno fino al primo aprile 2006. Nel caso dell'Olanda, verranno vaccinati 5 milioni di capi allevati all'aperto e tra uno e tre milioni di volatili da cortile. Di fronte all'evidenza che ''non c'e' in Europa una rapida prospettiva di eliminazione del virus dell'influenza aviaria'' - come riconoscono a Bruxelles gli esperti della Commissione europea - l'Ue ha superato le ultime resistenze accordando a Francia e a Olanda la possibilita' di vaccinare preventivamente, ma in modo mirato, il loro pollame per limitare il rischio dell'influenza aviaria. L'Olanda, in particolare, per l'applicazione del suo piano potra' beneficiare dell'esperienza dell'Italia che dal 1999 e' stata autorizzata dall'Ue a vaccinare pollame come misura preventiva, ma limitatamente ad alcune zone sensibili situate soprattutto in Lombardia e Veneto. ''L'
esperienza italiana - hanno indicato gli esperti della Commissione Ue - ha permesso di mettere in luce alcune fattori importanti: da una conoscenza piu' approfondita dei test sul sangue al fatto che la vaccinazione e' piu' efficace nelle galline e nei polli che non ad esempio nei tacchini, che a volte occorre vaccinare tre volte nelle loro breve vita da 120 a 150 giorni''. Il piano olandese prevede di vaccinare su base volontaria fino a cinque milioni di polli e galline da cortile e tra uno e tre milioni di uccelli da compagnia. Il piano francese invece, punta a vaccinare da oggi e fino al primo aprile, 900.000 volatili tra oche e anatre allevati all'aperto e situati sulla rotta degli uccelli migratori nelle aree del sud-ovest del paese: la Vandea, la Loira-Atlantica e le Lande. Entrambi i piani potranno essere attuati solo a condizione di sottostare ad una sorveglianza sanitaria molto severa che va dai controlli mensili alla creazione di animali sentinella che vivranno negli allevamenti senza essere vaccinati, dalla possibilita' di spostare il pollame solo tra aziende che applicano la vaccinazione a controlli veterinari obbligatori 48 ore prima della macellazione degli animali. La vaccinazione dei volatili non fa infatti l'unanimita' fra i 25 stati membri dell'Ue (riserve sono state sollevate da Germania, Belgio, Grecia, Portogallo) e anche gli esperti della Commissione europea preferiscono giocare la carta della prudenza. Di fatto, se la vaccinazione non ha un impatto sulla salute del consumatore, non si puo' escludere che possa nascondere il virus e che il volatile vaccinato diventi una specie di portatore sano. La Commissione europea ha voluto essere rassicurante sulla scoperta del
pollo in Austria colpito da influenza aviaria. ''Il pollo colpito dal virus - ha detto Philip Tod, portavoce del commissario Ue alla Salute, Markos Kyprianou - non era un animale destinato al commercio. Si trovava insieme ad altri volatili in un canile dove, contravvenendo alle disposizioni in vigore in Austria, era stato anche ospitato un cigno selvatico, che e' poi risultato infetto''.
''Le autorita' austriache - ha proseguito il portavoce - hanno fatto il necessario previsto per evitare il contagio. Tutti i volatili presenti nel canile sono stati abbattuti e inoltre sono state create una zona di protezione e una di sorveglianza, per complessivi dieci chilometri''. Anche in Francia calano i consumi. Le vendite di pollame nella grande distribuzione d’Oltralpe si sono abbassate, la scorsa settimana, dal 25 al 30%, rispetto alla stessa settimana del 2005, e del 15% rispetto alla settimana precedente, a causa dei timori suscitati dall'influenza aviaria. (ANSA)