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PESTE SUINA, MISURE URGENTI IN SARDEGNA

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Ordinanza urgente del Ministero della Salute per la salvaguardia dello stato sanitario del patrimonio zootecnico della regione Sardegna nonche' di quello nazionale e comunitario. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, potenzia le misure di lotta contro le pesti suine nella regione, intervenendo, in particolare, sui criteri di indennizzo come richiesto dalla Commissione europea. Negli ultimi due anni c’è stato un notevole aumento del numero di focolai di Peste suina africana tale da indurre la Commissione europea ad effettuare una missione ricognitiva a seguito della quale ha raccomandato, tra l'altro, la revisione del sistema di indennizzo al fine di non incentivare la diffusione dolosa della malattia negli allevamenti a fini speculativi. L’Ordinanza viene emanata rilevato che, per le caratteristiche biologiche della peste suina africana e della peste suina classica, la diffusione della malattia avviene quasi esclusivamente per contagio diretto tra animale malato e animale sano o per ingestione di alimenti contenenti carni suine infette e che tale evento si puo' verificare principalmente in caso di negligenza da parte del proprietario o del detentore dei suini nell'osservanza delle misure sanitarie esistenti, tanto che il fattore umano e' considerato il piu' importante fattore di rischio nel determinismo di nuovi focolai. Non e' sempre possibile, da parte del veterinario pubblico ufficiale, accertare e dimostrare la sussistenza di violazioni alle norme sanitarie mentre e' invece possibile verificare oggettivamente in senso positivo la congruita' della conduzione aziendale rispetto alle misure contenute nel piano di eradicazione delle pesti suine. In circostanze piu' rare, si possono verificare anche altre forme di contagio senza che vi sia da ravvisare colpa o dolo a carico dell'allevatore. L’ordinanza dura 12 mesi dalla sua pubblicazione ed è entrata in vigore in data odierna. La regione Sardegna assicura, tramite i servizi veterinari delle aziende sanitarie, l'intensificazione delle attivita' di divulgazione sanitaria provvedendo anche mediante diramazione di istruzioni scritte agli stessi allevatori, anche avvalendosi delle associazioni di categoria e delle organizzazioni professionali che sono autorizzate a fornire la propria collaborazione alle autorita' sanitarie.