“L’allarme che riguarda la diossina contenuta nel mangime e' stata attivata il 25 gennaio dall'Olanda e, al momento, non ha interessato il territorio Italiano''. E' quanto ha dichiarato Cesare Cursi, sottosegretario alla Salute con delega alla sicurezza alimentare, rispondendo all'allarme di contaminazione da diossina di grassi prodotti in Belgio e destinati alla produzione di mangimi. Cursi ha assicurato che il ministero si e' gia' attivato per monitorare il problema e che il Dipartimento di Sanita' veterinaria e alimentare ''si riserva di attivare provvedimenti adeguati qualora vengano ritenuti necessari''. ''Dalle informazioni in possesso del Dipartimento - ha spiegato il sottosegretario - risulta che il grasso suino destinato all'industria mangimistica e' stato prodotto dal Belgio ed inviato solo in Olanda. Nei due Paesi, attualmente, sono stati sottoposti a sequestro gli allevamenti coinvolti''. Infine il sottosegretario ha assicurato di aver richiesto, attraverso il Sistema di Allerta, alla Commissione Ue - Rasff (Rapid Alert System for Food and Feed of the European Union) , ''ulteriori informazioni, a titolo cautelativo, circa l'eventuale invio di prodotti e di animali vivi alimentati con mangime sospetto in territorio nazionale prima dell'adozione delle misure ristrettive. In Italia - ha concluso - la ricerca delle diossine nei prodotti di origine animale viene eseguita routinariamente nell'ambito dei controlli effettuati in fase di produzione primaria in applicazione del Piano nazionale residui''.
Lunedì scorso si è tenuta la riunione delle autorita' alimentari di Belgio e Olanda - con la presenza di rappresentanti della Commissione europea - da cui dovrebbe emergere un quadro piu' chiaro sulla dimensione della contaminazione da diossina scoperta nei giorni scorsi in grassi per mangimi stoccati dalla societa' belga Profat.
''L'obiettivo della riunione - ha spiegato Philip Tod, portavoce del commissario europeo alla Sanita' Markos Kyprianou - e' di identificare l'origine della contaminazione. Siamo anche certi - ha aggiunto - che le autorita' belghe e olandesi hanno agito velocemente appena constatata la contaminazione per bloccare le esportazioni''.
L'allarme era infatti scattato quando un'azienda olandese che produce mangimi ha avvertito che in alcune forniture di grasso acquistate in Belgio erano stati riscontrati tassi di diossina superiore alla norma. ''E' stata individuata diossina - ha precisato il portavoce - fino a 400 nanogrammi per kg di grasso utilizzato nella fabbricazione di mangimi''.''Fino ad oggi - ha aggiunto - gli esperti hanno effettuato le ricerche sulla tracciabilita' dei mangimi e gli allevamenti che hanno utilizzato i mangimi sospetti sono stati messi sotto controllo e la loro l'attivita' sospesa''.
Attualmente - secondo la Commissione europea - sono tre i paesi comunitari interessati alle misure di precauzione: ''il Belgio, l'Olanda e la Germania''. In Belgio, l'Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare (Afsca) ha bloccato tutti i prodotti della ditta Profat da dove proveniva il grasso contaminato utilizzato anche da altri due produttori di mangimi, le societa' Leroy e Algoet.
Il governo belga ha quindi sospeso per precauzione l'attivita' di quasi un centinaio di allevamenti di pollame e di suini che si erano forniti presso queste societa'. Anche in Olanda, le autorita' di controllo hanno ordinato la sospensione provvisoria dell'attivita' di 275 allevamenti che hanno acquistato mangimi sospetti.
In Germania sono invece sette le aziende zootecniche che hanno dovuto sospendere l'attivita' per rischio contaminazione. La Commissione europea e' stata informata dalle autorita' olandesi sulla presenza di diossina nei mangimi lo scorso 25 gennaio e ha notificato la notizia a tutti gli stati membri tramite il sistema di allerta rapido. (ANSA).