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CONCORDATO: LA POSIZIONE DELL’ENPAV

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L'Enpav ha ribadito la posizione già espressa in occasione del primo concordato fiscale, stabilendo nuovamente che tutti i redditi dichiarati devono essere soggetti al contributo e quindi anche quelli oltre i limiti definiti dal contribuente nella programmazione con il Fisco. Le Casse private avevano fortemente criticato il Ministero delle Finanze per gli aspetti applicativi del precedente concordato. Il motivo era principalmente legato alla decisione del Fisco di limitare l'imponibile soggetto al contributo previdenziale a quello programmato nel concordato escludendo quindi la possibilità di intervenire sui compensi dichiarati che eccedevano la somma stabilita. I motivi della contestazione erano ovvi, le Casse avrebbero perso un volume contributivo importante. La situazione, paradossalmente, era che da un lato il Ministro del Welfare Roberto Maroni esprimeva preoccupazione sugli equilibri di alcune Casse e dall'altro il Ministro delle Finanze toglieva alle stesse somme significative limitando l'imponibile soggetto ai contributi previdenziali ed evidenziando questo aspetto come ulteriore vantaggio economico per i contribuenti che avessero aderito al concordato. Il Ministero delle Finanze allora fu costretto a fare un passo indietro aderendo alle richieste delle Casse ed in occasione di questa riedizione del concordato ha preso subito una posizione diversa. La Finanziaria 2006, infatti, non vincola la decisione degli Enti previdenziali privati per quanto riguarda l'assoggettamento ai contributi del reddito extra programmazione, lasciando alle Casse la decisione in merito e comunque la possibilità di pagare i contributi sulla differenza dei compensi in modo volontario.