Dopo una fase sperimentale di tre anni, l' anno scorso, l'Agenzia delle Entrate ha ritenuto di rivedere lo Studio di Settore Veterinario coinvolgendo la FNOVI. Il 19 dicembre scorso, il Consigliere FNOVI Giuliano Lazzarini ha incontrato i responsabili dell’Agenzia delle Entrate per discutere del nuovo modello TK22U. “Ci sono state presentate- ha spiegato Lazzarini- le modifiche delle variabili di regressione , necessarie per abbattere le entrate, legate alla possibilità di aumentare il numero delle ore lavorative settimanali e delle settimane lavorative nell'anno e alla localizzazione geografica e sono state create 5 aree legate al numero di anni di attività del professionista. Molto importanti sono state le modifiche legate alle nostre richieste di rivalutazione dei modelli di stima: viene considerato non accertabile l'introito che deriva da convenzioni con il settore Pubblico, non viene considerata la spesa dell'affitto per non creare discrepanze con chi è proprietario di struttura, non viene più considerata la variabile contabile delle attrezzature ma solo il numero, lo strumentario chirurgico viene considerato a blocco non a numero di ferri chirurgici così come l'auto che non viene più considerata perchè spesso diveniva elemento destabilizzante degli Studi stessi. L'obiettivo dell'allungamento dei tempi è stato ottenuto in quanto , ad oggi, entreremo in una fase di monitoraggio , diversa da quella sperimentale solo perchè deve inquadrare le modifiche richieste attraverso il Quadro Z, ma che non è da sola in grado di far decollare la fase degli accertamenti.A questo devo aggiungere la comprensione dei problemi da noi sollevati nelle sedute precedenti, che hanno portato alla costituzione di 12 clusters attraverso l'analisi del tipo d'attività del professionista, le aree di intervento ( animali da reddito , da compagnia , ecc.), la tipologia della clientela , la dimensione e struttura dell'ambulatorio o studio”.
Fra le argomentazioni proposte dalla FNOVI al Fisco quella riferita alla necessità di non entrare in una revisione che avesse come obiettivo l'aumento della contribuzione per la situazione di disagio economico-occupazionale della professione, ma anche a considerare che il Decreto sul farmaco autorizza a dispensare il farmaco con cui è stata iniziata la terapia ambulatoriale e, ciò, determina un aumento delle entrate in quanto questo viene contabilizzato nelle prestazione veterinaria stessa. “Ho sottolineato il nostro estremo disagio – ha aggiunto Lazzarini- perchè , pur scaricando questa voce in "altri consumi", la trasformiamo in un moltiplicatore che in realtà non è. La necessità, quindi, di costituire un capitolo per la voce "farmaco", è stato compreso ed accolto favorevolmente e questo ci permetterà di essere più tranquilli nella compilazione del prossimo Studio”.