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LINGUA BLU, SORU CANDIDA LA SARDEGNA

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Prima Regione Europea ad aver ottenuto da Bruxelles il via libera per la nuova azione del Piano di sviluppo rurale 2000/06 denominata ''Miglioramento del benessere degli animali'' (risorse per 48 mln di euro all'anno per cinque anni con un premio annuale di 19,25 euro per capo), la Sardegna si candida ora, grazie anche alla ricerca, a confermare una leadership nel comparto ovi-caprino. In sostanza, tra breve, l'isola non avra' solo uno dei piu' consistenti patrimoni ovini (tre milioni di capi), ma anche un' elevata e certificata qualita' sia delle carni, sia dei prodotti (latte, formaggi, etc), puntando in prospettiva al riconoscimento del marchio doc per le proprie pecore. Tutto questo grazie a un piano regionale per la selezione genetica dei capi resistenti, varato nel 2004, ma anche agli studi dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna, un cui gruppo di ricercatori ha fatto un'importante scoperta nel campo delle malattie da prioni e delle encefalopatie spongiformi, o scrapie, che da oltre tre secoli falcidiano le greggi in tutta Europa. Lo studio - realizzato in collaborazione con il gruppo Adriano Aguzzi di Zurigo - e' stato pubblicato il primo novembre sulla rivista statunitense ''Nature Medicine''. Un importante riconoscimento e la riprova - hanno sottolineato gli assessori dell'Agricoltura e della Sanita' della Regione, Francesco Foddis e Nerina Dirindin - dell'assoluta eccellenza di una struttura come l'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna, per il quale la Giunta Soru ripropone la candidatura come centro di riferimento nazionale per lo studio della febbre catarrale ovina o lingua blu. La ricerca (primo firmatario e' il dott. Ciriaco Ligios) dimostra, per la prima volta, la presenza di prioni nelle ghiandole mammarie di pecore affetta da scrapie e da mastite. Al contrario dell'encefalopatia spongiforme dei bovini , quella delle pecore e' molto piu' complessa da gestire. Nell'isola e' in corso dal 1999 una sperimentazione per la resistenza alla scrapie e nel centro di fecondazione di Bonassai (Sassari) sono state finora eseguite 20 mila analisi su arieti per la selezione genetica dei capi resistenti. Questi studi hanno finora consentito di stabilire che una selezione genetica per la resistenza dalla scrapie si puo' realizzare senza indebolire il valore commerciale della pecora. (ANSA).