Nel corso della seduta di ieri la Commissione Agricoltura del Senato ha proseguito l’esame del ddl "Norme per l’indicazione e la registrazione elettronica degli ovini, dei caprini e delle fattrici bovine", presentando alcuni emendamenti. Fra questi, l’emendamento 3.4 del relatore Sen Agoni in base al quale il prelievo di campioni di materiale biologico per la raccolta del codice genetico o DNA “ deve essere eseguito da un medico veterinario".L’emendamento, se approvato, modificherebbe l’articolo 3 del ddl che prevede che tutti gli animali di specie ovina, caprina e bovina che entrano a far parte di un libro genealogico o registro anagrafico istituiti dal Ministero delle politiche agricole e forestali, devono essere sottoposti al prelievo di un campione di materiale biologico per la raccolta del codice genetico o DNA. L’ANMVI, esprimendo soddisfazione per l’emendamento del Sen Agoni, si augura che i parlamentari della Commissione Agricoltura ora lo approvino, sulla scorta di quanto riferito in corso di audizione informale il 28 giugno scorso. In quell’occasione, in rappresentanza dell’Associazione, il dottor Roberto Lomolino aveva sottolineato come “ tutte le manipolazioni sugli animali sono di diritto demandate alla categoria veterinaria che è universalmente riconosciuta come l’unica capace di evitare inutili sofferenze e di tutelarne il loro benessere. Inoltre- riferiva Lomolino- la credibilità di una identificazione fatta per mano dei veterinari avrebbe un maggiore peso sull’opinione pubblica che si identifica nel consumatore di derrate di origine animale”. Fra gli altri emendamenti presentati dai senatori, quello che riformula le finalità del ddl: “ La presente legge è volta ad assicurare un sistema di controllo sanitario degli ovini, dei caprini e delle fattrici bovine, finalizzato alla profilassi nazionale ed internazionale, alla tutela dei consumatori, della sicurezza alimentare e della concorrenza e correttezza del mercato".