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MORATTI, RICERCATORI ANCORA IN RIVOLTA

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Un “disegno perverso portato avanti con arroganza” Così gli oppositori della riforma della docenza universitaria messa a punto dal Ministro Moratti, che oggi hanno mantenuto la promessa e hanno manifestato davanti al Senato. Centinai i ricercatori manifestanti dopo che il governo ha posto la fiducia sul decreto per la riforma dell'università. “ La riforma non deve essere approvata- dicono i manifestanti- in Parlamento, nelle Università e nel Paese, chiunque abbia a cuore il futuro del nostro Paese deve rendere visibile il proprio dissenso”. "Questo ministro - ha dichiarato Marco Merafina, della rete nazionale dei ricercatori - vuole approvare assolutamente in tempi brevi questo provvedimento sottraendolo al dibattito". Entrando nel merito dei contenuti Merafina ha ribadito la contrarietà alla messa esaurimento del ruolo dei ricercatori ("allunga il precariato e accentua la fuga dei cervelli") e il mancato riconoscimento del ruolo docente alla categoria. "Nel complesso - ha osservato - è una legge inutile e dannosa non solo per l'università ma per tutto il Paese e per questo ne chiediamo il ritiro". Le agitazioni di oggi contro il ddl Moratti erano state pre-annunciate il 21 settembre scorso da 16 sigle sindacali e associative di settore, fra cui l’Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani, l’ Associazione Nazionale Docenti Universitari, il Coordinamento Nazionale Ricercatori Universitari e il Comitato nazionale Universitario. In un comunicato congiunto rivolto ai Segretari Regionali FLC, alla Consulta Docenti e ai Coordinatori di Enti e Consulte, le sigle della protesta scrivevano “Denunciamo di fronte al Paese il clima di confusione e di scollamento nel quale si apre questo assurdo dibattito parlamentare in Aula, senza che si sia cercata alcuna convergenza con i rappresentanti del mondo universitario che, con unanime deliberazione, hanno respinto il progetto (non solo le rappresentanze dei docenti e le associazioni di dottori di ricerca, dottorandi, contrattisti, precari e studenti ma anche CUN, CRUI Conferenze dei Presidi, Senati Accademici e Consigli di Amministrazione, etc.)”. Il comunicato rivolge un “forte appello” al Paese “per la difesa del ruolo pubblico dell'Università, della qualità degli studi universitari, del diritto allo studio”. Questa mattina, da Palazzo Madama i manifestanti si sono spostati alla sede della Conferenza dei rettori, in piazza Rondanini. Piero Tosi, presidente della Crui, ha ricevuto una loro rappresentanza. Un'ora prima il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, aveva posto la fiducia nell' aula di Palazzo Madama sul ddl sullo stato giuridico dei docenti universitari e annunciando che il governo ha presentato un articolo unico che sostituisce i 6 articoli che davano vita al ddl sullo stato giuridico dei docenti universitari licenziato da Montecitorio il 15 giugno scorso. La seduta è stata sospesa per la riunione dei capigruppo. La fiducia farà decadere gli 800 emendamenti presentati dai gruppi di opposizione. Il voto è previsto per domani.