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BIOLOGICO, ALEMANNO: UN MARCHIO ITALIANO

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"Il marchio biologico italiano è in dirittura di arrivo". L’ ha assicurato ieri il ministro all'agricoltura, Gianni Alemanno, intervenuto a Bologna all'inaugurazione del Sana, la principale fiera nazionale del biologico. Il Ministro, riferisce il quotidiano Italia Oggi, ha aggiunto che" l'accordo delle forze politiche, di maggioranza e di opposizione, e delle organizzazioni del biologico ci consentirà di arrivare all'istituzione del marchio entro questa legislatura e quindi di dare un valido aiuto al settore anche in riferimento ai mercati stranieri, dove sarà prontamente identificabile e quindi i consumatori non saranno fuorviati nelle loro scelte". L'intervento del ministro è molto importante in un momento in cui il settore sta vivendo momenti di crisi e lo stesso Alemanno è stato criticato per aver sostenuto la produzione senza essersi preoccupato di fare azioni di sostegno della domanda dei consumatori attraverso iniziative di informazione e promozione dei prodotti biologici. L'Italia infatti è dopo Australia e Argentina il terzo produttore mondiale di biologico ed il primo in Europa con oltre un milione di ettari, pari al 6% di tutta la superficie agricola. E' anche vero però che il calo della domanda ha sviluppato una crisi nel settore produttivo costringendo molte aziende agricole ad uscire dal settore portando il numero totale di quelle operative a 40.965 con un calo del 15,4% rispetto al 2004. Le regioni dove maggiormente si è sentita la riduzione degli operatori sono in ordine: Sardegna, Puglia, Calabria, e Sicilia, tutte con percentuali di circa il 50% ed oltre. Il 22 luglio scorso il Consiglio dei Ministri aveva approvato in via preliminare il disegno di legge recante disposizioni per favorire lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agro-alimentare con metodo biologico. Con questo provvedimento viene completato il quadro legislativo nazionale di riferimento. Viene previsto, tra l’altro, un sistema di concertazione permanente tra il Mipaf e le Regioni e l’adeguamento della normativa in materia di organizzazione dei produttori e di accordi di tipo interprofessionale per favorire il miglioramento dell’organizzazione economica nel settore dell’agricoltura biologica.