Ogni anno a Perugia, vengono macellati per uso privato 2000 capi bovini. Carne che finisce sulle tavole dei consumatori senza passare per la distribuzione tradizionale delle macellerie.
Per la Federcarni-Confcommercio si tratta di ''un fenomeno enorme'' e che soprattutto ''mette a rischio la salute dei consumatori'' i quali non hanno la certezza del rispetto delle norme igienico sanitarie. Per questo chiede che si facciano rispettare le leggi esistenti ed annuncia la mobilitazione della categoria. Secondo la Federcarni queste ''macellazioni bovine ad uso apparentemente privato'' nascondono invece ''il commercio di carne in forma abusiva, ovvero eludendo il fisco e soprattutto ignorando e bypassando qualunque regola di igiene''. ''Se il problema e' enorme per i bovini - sottolinea il presidente provinciale Federcarni, Oriando Cardinali - peggiore, se non addirittura drammatico, e' per suini e ovini: in quest'ultimo caso le macellazioni private raggiungono addirittura il 90 per dei capi macellati, con macellai improvvisati che operano ignari delle piu' elementari norme igienico-sanitarie e privi di qualunque conoscenza sul rispetto della catena del freddo. Una situazione intollerabile - continua - che si va accentuando progressivamente, poiche' incontrastata, e contro la quale il nostro sindacato pretende risposte concrete e immediate dalle istituzioni''. Queste forme di macellazione ''sono un rischio per la salute del consumatore - ribadisce Cardinali - perche' non c'e' nessuna garanzia di igiene nei luoghi di sezionamento, a fronte dei mille e costosi adempimenti che deve rispettare un macellaio. “Oggi - continua - l'Unione Europea ci obbliga a eliminare la colonna vertebrale dei bovini, per ragioni di sicurezza legate alla BSE: chi ci dice che questo venga fatto anche dal privato? Nessuna certezza neppure sulla qualita' della carne acquistata. C'e' poi l'aspetto dell'evasione fiscale, con centinaia di migliaia di euro di Iva non pagata”. Per questo il sindacato ''chiede con forza anche la creazione di un albo dei professionisti, dove tutti coloro che manipolano carni, ove ne abbiano la qualifica, dovranno essere iscritti. Se le macellazioni private sono ''un spina nel fianco, peggio ancora - secondo la Federcarni - accade per le macellazioni clandestine e il connesso commercio: in questo caso gli animali non passano neppure per i mattatoi, quindi sfuggono totalmente a qualsiasi verifica veterinaria. ''I numeri sono rilevanti - continua Cardinali - come risulta dalle nostre ricognizioni effettuate dai delegati di zona della Federcarni: non esiste paesino, citta' grande o piccola dove non siano presenti una o piu' macellerie clandestine o pseudo macellerie, che spesso sarebbe piu' appropriato definire topaie. I rischi per la salute in questo caso sono davvero fuori controllo. Il nostro comparto non puo' piu' sopportare questa situazione di concorrenza sleale: siamo davvero stanchi - conclude - e pronti a scendere in piazza per dire basta!''. (Fonte: Animalieanimali.it)