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CINA, CONCORRENZA ANCHE NEL PET CARE?

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Qual e’ l’atteggiamento delle aziende del settore animali da compagnia nei confronti del mercato cinese? Disponibilità e apertura verso nuove collaborazioni. E’ quanto è emerso da una tavola rotonda promossa da MEDIATIC a fine giugno con lo scopo di discutere del settore pet in Cina. Alcune informazioni sul mercato cinese sono state rese disponibili dalla rivista Pets International Magazine, secondo le quali il mercato cinese del pet è in rapida crescita, sono in aumento gli animali da compagnia in famiglia, è in crescita la richiesta di prodotti pet food e pet care, in rapido sviluppo la struttura distributiva, le multinazionali del pet food sono presenti nelle principali città Cinesi. Il dibattito -a cui hanno preso parte lo Studio Mediatic, l’Associazione Italiana Imprese Settore Animali Domestici (AISAD) e aziende come la ChemiVit, BioPet, Original Pet, e MisterPet- ha sollevato il problema della possibilità o meno di cooperazione tra il settore pet italiano e quello cinese, soprattutto in termini di normative, leggi, import ed export di prodotti dal Paese asiatico. Anche se non tutti pensavano di trovarsi d’accordo sul tema Cina, a sorpresa i partecipanti all’ultimo MEDIATIC WORKSHOP hanno scoperto di essere potenziali partner delle aziende del settore animali da compagnia in Cina.
Secondo Virgilio Camillini, Presidente AISAD non si può dire che la qualità dei prodotti cinesi sia bassa: “ A volte, si trovano prodotti Cinesi di media o alta qualità e se a questo si aggiunge un migliore prezzo, è normale che il consumatore li scelga. Non sono i produttori cinesi, di conseguenza, ad avere colpa di un calo delle vendite nel mercato italiano.I produttori italiani non dovrebbero avere problemi di concorrenza grazie alle idee creative, all'innovazione continua e a un'attenzione sempre maggiore alla qualità. Da questo punto di vista, perché escludere buoni rapporti commerciali tra i due Paesi ? Se per un 50% la Cina rappresenta per l’Italia una serie di rischi e minacce, - dice Camillini - il restante 50% è rappresentato da nuove buone opportunità per il mercato”.( fonte: Mediatic)