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CASTELLI NON DELEGA LE PROFESSIONI

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Sono in Gazzetta ufficiale le deleghe del Ministro Castelli ai suoi Sottosegretari alla Giustizia. A nessuno di loro è stata attribuita la competenza sulla riforma delle professioni, un compito che nel Berlusconi-bis, Castelli intende rivendicare a sè e che domani potrebbe rilanciare pubblicamente nel corso di un convegno a Palermo organizzato da avvocati e commercialisti. L’intento del Ministro- archiviata definitivamente la bozza dell’ex Sottosegretario Vietti ora all’Economia- è infatti quello di ripartire dal maxiemendamento al disegno di legge sulla competitività. Ma con alcuni correttivi: la precisazione che i coordinamenti territoriali degli ordini dovranno avere valenza esclusivamente regionale e che l’assemblea nazionale sarà facoltativa e potrà emanare pareri obbligatori ma non vincolanti per il consiglio nazionale di categoria. Una cosa è certa: il Ministro Castelli sarà l’unico interlocutore delle professioni avendo decretato che “appartengono alla potesta' del Ministro gli atti e provvedimenti da sottoporre a deliberazione del Consiglio dei Ministri o comunque da emanare mediante decreto del Presidente della Repubblica o che abbiano contenuto normativo” (DECRETO 28 aprile 2005 Attribuzioni delegate dal Ministro della giustizia, sen. Roberto Castelli, ai Sottosegretari di Stato. GU n. 135 del 13-6-2005), così come ogni altro atto o provvedimento direttamente compiuti dal Ministro “o a se' avocati”.