Nell'incontro di mercoledì scorso fra i tecnici dell'Agenzia delle entrate ed i rappresentanti delle categorie professionali coinvolte negli Studi di Settore è emersa la disponibilità di rivedere le proposte inserite inizialmente nella Finanziaria. Resta difficile da comprendere come il Governo riuscirà ad incassare i 3,8 miliardi di euro previsti dalla revisione degli Studi di Settore. La richiesta più importante presentata dai professionisti, e che sembra essere stata definitivamente accolta, anche dopo i segnali di disponibilità dell'Esecutivo, riguarda la rinuncia all'aggiornamento annuale degli Studi con indicizzazioni basate su parametri forniti dall'Istat. Dovrebbe al contrario restare l'aggiornamento ogni quattro anni con modalità concordate con le categorie. Lo Studio di Settore per la categoria dei veterinari, essendo ancora per un anno in fase sperimentale, sarebbe comunque stato escluso, per il momento, dall'indicizzazione automatica Istat che avrebbe subito invece fra due anni. Un altro aspetto che preoccupa il mondo professionale riguarda una più rigida disciplina dei controlli. Infatti, secondo il disegno di legge, i contribuenti in contabilità ordinaria, sia per obbligo che per opzione, non potranno più usufruire degli scudi protettivi previsti sino ad ora: anche i soggetti ordinari potrebbero infatti essere accertabili per ogni annualità nella quale non risultano congrui. Anche per quanto riguarda le modalità di adeguamento per i soggetti non congrui sono previste modifiche importanti. Per questi contribuenti è consentito, senza sanzioni e interessi, l'adeguamento in dichiarazione; inoltre l'allineamento ha effeti ai fini Irap. Infine, l'Iva dovuta a seguito dell'adeguamento dovrà essere versata, senza sanzioni e interessi, entro il termine per il saldo delle imposte sui redditi e i maggiori ricavi o compensi dovranno essere riportati nella dichiarazione annuale Iva. ( Il SOle-24 Ore, 25 novembre 2004 )
