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CANI, ADDESTRAMENTO A STRISCIA

Il breve spezzone trasmesso la sera del 25-11 da “Striscia la notizia” non è un episodio isolato, ma purtroppo corrisponde alla normalità per molti centri di addestramento cinofili. Immagini come quelle viste costituiscono gravi violazioni delle norme di tutela degli animali d’affezione, che sono quotidianamente commesse allo scopo di “far capire” ad un animale che se vuole evitare un dolore lancinante deve eseguire come una marionetta il balletto imposto dai sedicenti addestratori. I proprietari di cani che li portano nei centri di questo genere vengono di solito convinti da queste persone che questo sia l’unico sistema e che l’animale non venga in nessun modo danneggiato, e anche se poi assistono alle torture inflitte raramente o mai denunciano come dovrebbero questi episodi di violenza gratuita. I traumi sull’equilibrio psicologico dei cani sottoposti a tali trattamenti sono uno dei motivi “occulti” di aggressività incomprensibile. Accade infatti non raramente che cani addestrati alla difesa, che dovrebbero essere soggetti perfettamente equilibrati e in grado di discernere il momento giusto per intervenire, rivolgano invece atteggiamenti aggressivi verso persone inermi e non minacciose proprio a causa di addestramenti di questo genere, che producono soggetti inaffidabili per le modalità che tutti hanno potuto constatare. Il collare elettrico è tuttora uno strumento di tortura autorizzato e di libera vendita, nonostante l’approvazione della legge che ha reso penale il reato di maltrattamento. Al momento attuale, anche se è in preparazione un progetto legislativo che regolerà la professione di addestratori ed educatori cinofili, non esistono norme che impediscano a persone non preparate e incapaci di lavorare correttamente con un animale di sbizzarrirsi con metodi crudeli e destabilizzanti. Data l’evidente violazione della nuova legge 189/2004 ci si domanda se il gestore del centro in cui si è verificato l’episodio trasmesso, oltre ad aver “allontanato” l’istruttore abbia anche inoltrato la denuncia relativa. Laura Torriani, Segretario ANMVI